Una cassiera smaschera la banda delle banche

La cassiera di una banca ha mandato in fumo il piano di una banda di rapinatori che, per mesi, avevano studiato nei minimi dettagli il colpo ed erano certi di poter dare una svolta alla propria vita con un bottino milionario. Sì, è stata proprio la coraggiosa donna ieri mattina a far catturare tre balordi di origine calabrese dopo che avevano assaltato la banca Popolare di Sondrio di via Bonardi, a città Studi, a due passi dal Politecnico. Nonostante si trovasse sotto la minaccia delle armi, infatti, la signora è riuscita in qualche modo a far scattare l’allarme, permettendo ai carabinieri di arrivare sul posto mentre la rapina era ancora in corso e di arrestare Lorenzo Carbone, 45 anni, Carmelo Palamara, 58enne con precedenti anche per associazione mafiosa e Filippo Commisso, anch’egli di 58 anni.
Ma vediamo com’è andata. Alle 8 i malviventi, mascheratisi con parrucche e cappelli per dribblare le telecamere, sono arrivati davanti alla banca con due auto. Due di loro hanno sorpreso alle spalle il vicedirettore e la cassiera mentre dall’esterno della banca stavano disattivando l’allarme per entrare. Le due vittime sono state immobilizzate e, sotto la minaccia di una calibro 38 e una Beretta 32 con il colpo in canna, costrette ad aprire la bussola. A quel punto è arrivato anche il terzo complice, che si è impossessato di 7mila euro contenuti nei cassetti mentre gli altri due banditi scendevano con il vicedirettore nel caveau in attesa che si aprisse automaticamente. Il piano era quello di sequestrare tutti i clienti che via via sarebbero entrati, ma al momento dell’intervento c’era soltanto nell’istituto di credito c’era solo una persona. È stato allora che la cassiera è riuscita a far scattare l’allarme.

I balordi non hanno fatto in tempo a fuggire: quando hanno guardato fuori dalla banca c’erano già i carabinieri che, con tre pattuglie, intimavano loro la resa puntando le armi attraverso i vetri, costringendoli ad arrendersi e consegnare le pistole (risultate tutte con la matricola abrasa). I militari hanno spiegato che i rapinatori erano molto «preparati» sul colpo e che conoscevano benissimo anche le abitudini dei dipendenti della banca.

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