Castelli: basta ipocrisie sul terrorismo islamico

Ciampi alla Regina: siamo col popolo britannico nella esecrazione dell’attentato

Anna Maria Greco

da Roma

Ripugnanza e sdegno. Sono i sentimenti degli italiani di fronte alla tragedia di Londra, che Carlo Azeglio Ciampi manifesta in un messaggio alla Regina Elisabetta. Il presidente della Repubblica assicura che «il popolo italiano è a fianco di quello britannico nella esecrazione per l’attentato e nella condanna del terrorismo». Per il capo dello Stato siamo di fronte a «una minaccia globale», da contrastare con fermezza e lucidità, sradicandone le cause.
Lo choc per gli attentati nella capitale inglese emerge nelle dichiarazioni delle più alte istituzioni e della maggioranza. Che esprimono solidarietà, sgomento, determinazione a reagire. Mentre il governo annuncia che oggi le bandiere saranno esposte a mezz’asta, il presidente del Senato Marcello Pera scrive una lettera a Lord Falconer of Thoroton, segretario di Stato per gli Affari Costituzionali della Gran Bretagna, nella quale torna il termine «sdegno» usato da Ciampi per la strage di innocenti e di solidarietà per il popolo e le istituzioni inglesi. «Questi atti - afferma Pera - si qualificano da soli come terroristici».
Nell’aula della Camera il presidente Pier Ferdinando Casini conferma l’impegno dell’Italia «a proseguire nella lotta al terrorismo, che è il nemico numero uno della società in cui viviamo» e invita l’assemblea a un minuto di silenzio in memoria delle vittime e per esprimere «affetto, solidarietà e amicizia a tutti i cittadini britannici».
L’intervento più duro è quello del ministro della Giustizia Roberto Castelli, che critica chi, anche nel governo, parla di «terrorismo internazionale». «Se sarà appurata la matrice fondamentalista degli attentati - dice - si dovrà avere il coraggio di dire che si tratta di terrorismo islamico, senza nascondersi dietro ipocrisie di natura ideologica. Questa battaglia difficilissima si può vincere solo se si guarda in faccia alla realtà». Per il Guardasigilli leghista, che cita l’intervento del Papa, se i sospetti saranno confermati bisognerà prendere atto che questo è un «atto di guerra» contro tutti i nostri valori. Anche perché «adesso - ricorda - hanno promesso che colpiranno Italia e Danimarca».
Non sottovaluta la gravità del momento Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Fi, anzi parla di «quarta guerra globale». Ma avverte che «sarebbe sbagliato contrapporre al fondamentalismo islamico un integralismo cattolico». Perché uno degli obiettivi del terrorismo è «colpire sia l’Occidente sia gli arabi moderati». E il dirigente azzurro auspica un dialogo con il centrosinistra, in questo difficile momento. L’azzurro Ferdinando Adornato chiede all’Unione di votare sì al decreto di rifinanziamento della missione militare in Irak. L’allarme è massimo, perché «tutti i Paesi europei sono in qualche modo minacciati», dice il ministro Udc per i Beni Culturali, Rocco Buttiglione. Per il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini questo è «un attacco non solo al Regno Unito, ma all’Europa». Gli fa eco Antonio Tajani, capogruppo di Fi all’Europarlamento: «Serve una risposta ferma e coesa di tutta l’Europa».

Il ministro della Difesa, Antonio Martino partecipa al vertice a Palazzo Chigi e dichiara: «Le Forze armate italiane dovranno dare il loro contributo alla sicurezza interna». «Ci preoccupano - dice il capogruppo azzurro al Senato, Renato Schifani - le analogie con le stragi di Madrid firmate dal terrorismo islamico».

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