Cultura e Spettacoli

CASTROCARO, IL FESTIVAL DEL NULLA

C'era una volta il Festival di Castrocaro. Così come c'erano altre manifestazioni televisive dotate di vita autonoma propria (il Festival della canzone di Napoli, il Disco per l'estate di Saint Vincent) che ebbero una certa tradizione prima di cadere in disuso. Un po' perché le manifestazioni musicali, a meno che non si chiamino Festival di Sanremo, hanno sempre fatto fatica a calamitare il quantitativo sperato di attenzioni, un po' perché si crede sempre meno al valore della selezione, al tirocinio giovanile con successiva vetrina per lanciare i talenti emergenti (si crede ancora nel talento?). I cosiddetti «giovani», poi, sono più che altro un esercizio di gargarismo per chi li nomina, e mancano infine all'appello i maestri, latitano sempre più i pazienti pigmalioni capaci di accollarsi il ruolo di guida. Eppure ogni tanto manifestazioni come Il festival di Castrocaro rifanno capolino sulla scena televisiva (mercoledì su Raiuno, ore 21), ma giusto per confermare che questo tipo di spettacolo ha definitivamente perso ogni residuo valore di vetrina per i giovani cantanti, compressi come sono da un tipo di programma che li schiaccia fra cantanti affermati di vecchio pelo che fanno passerella e portano via spazio prezioso, fra due presentatori come Massimo Giletti e Luisa Corna impegnati nel volitivo sforzo di togliersi l'un l'altro la parola, tra il gossip balneare di Alfonso Signorini, tra qualche comico che viene interrotto sul più bello (si fa per dire) del proprio pezzo perché non c'è più tempo. Per che cosa non si è ben capito. Forse per consentire a Mino Reitano di invitare al suo spettacolo un giovane emergente («Potrai cantare prima di me» gli ha detto gettandolo nello sconforto più assoluto). O forse per informarci che Giletti in questi giorni a Castrocaro si è dato da fare solo con le acque termali, frequentando tuttalpiù amiche ottantenni. O magari per farci sapere che in questa stagione il massimo dello chic da spiaggia continua ad essere quella specie di strumento di tortura non ancora fuorilegge che risponde al nome di «infradito». Non lo mettono più nemmeno i tedeschi per non sembrare masochisti (già viaggiano ancora con i calzettoni sotto il sandalo) ma secondo Alfonso Signorini l'infradito è il «must» dell'estate. Ecco, tutto sommato il Festival di Castrocaro serve per dare questo tipo di informazioni, più che per lanciare adeguatamente e con un po' di attenzione i nuovi talenti.

Infatti li si circonda di cantanti famosi, di chiacchiere in libertà, di due conduttori che fanno le prove per Domenica In e che, per dirci se i concorrenti sono stati eliminati o hanno avuto il gradimento del pubblico, lo comunicano usando le pause con cui nei reality si annunciano le nomination.

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