Catania-Palermo, scontri nel derby della follia: morto un agente. Stop a campionati e Nazionale

Venerdì nero per i calcio italiano, nei violenti scontri fra tifosi e polizia allo stadio, l'ispettore capo Filippo Racisi è stato colpito da una bomba carta. Inutili i tentativi di salvargli la vita. Grave un altro agente. un centinaio i tifosi feriti, 70 i poliziotti. La federazione sospende tutti i campionati. Stop anche alle partite delle Nazionali, sia l'amichevole di quella la maggiore mercoledì a Siena contro la Romania sia l'amichevole dell'under 21 martedì a Chieti con il Belgio. Fermati 20 tifosi, arrestati 9 ultras del Catania: 5 adulti e 4 minorenni. Aperta un'inchiesta per omicidio. Il cordoglio di Napolitano

Catania-Palermo, scontri 
nel derby della follia: 
morto un agente. Stop 
a campionati e Nazionale

Catania - Derby della follia fra Catania e Palermo, stasera: scoppiano violenti scontri fra le tifoserie e muore un poliziotto in servizio allo stadio, un altro è grave, un centinaio i tifosi feriti, una settantina i poliziottidecine i feriti. La Figc blocca i campionati e la Nazionale.

I lacrimogeni del Massimino fanno piangere il Catania, che nel derby col Palermo perde in casa e recrimina nei confronti dell'arbitraggio di Farina contestando la regolarità di entrambi i gol rosanero, pensando addirittura a chiedere l'invalidamento della partita. Eppure all'inizio niente faceva presagire quanto sarebbe accaduto in seguito. I tifosi palermitani erano arrivati allo stadio solo all' 8' della ripresa al termine di un percorso di avvicinamento al Massimino in cui si erano registrati scontri e incidenti. Un ingresso seguito dal lancio di oggetti tra le due tifoserie e dallo scoppio di numerosi fumogeni. Per sedare gli scontri le forze dell'ordine ricorrono ai lacrimogeni che finiscono con l' invadere il terreno di gioco inducendo l' arbitro Farina a sospendere la partita. I giocatori restano negli spogliatoi per 25 minuti, provano a rientrare in campo una prima volta, ma devono riparare ancora nel sottopassaggio. Solo dopo altri 15 minuti di stop, 40 in totale, la contesa può riprendere. Ma è inutile parlare della partita è la tragica cronaca dei violenti scontri iniziati dentro lo stadio e proseguiti fuori a segnare questo sabato nero per il calcio italiano.

Vittima L'agente morto era l'ispettore capo Filippo Raciti di 38 anni. Il decesso dell'agente è stato confermato anche da fonti giudiziarie, la Procura di Catania ha infatti aperto un fascicolo sull'accaduto per omicidio. Secondo quanto si è appreso, lo scontro sarebbe avvenuto fuori dallo stadio mentre i tifosi del Palermo entravano al Massimino. Ed anche un altro agente è rimasto ferito e le sue condizioni sono molto gravi, secondo le prime notizie.

Le forze dell'ordine si sarebbero frapposte tra gruppi di ultras. L'agente è stato ferito al viso dal lancio di una bomba carta ed è stato trasferito d'urgenza nell'ospedale Garibaldi, dove le sue condizioni sono sembrate immediatamente gravi. L' ispettore capo Raciti, quando è arrivato al pronto soccorso dell' ospedale Garibaldi, "era in condizioni disperate". Lo ha affermato il responsabile del reparto di rianimazione del nosocomio, Sergio Pintaudi, confermando la morte dell' agente di polizia. "Sono partiti subito i tentativi di ripresa del cuore - ha aggiunto il medico - e per circa tre quarti d' ora ha continuato a battere dopo una prima ripresa. Alla fine le pupille però si sono dilatate e non c' è stato più nulla da fare". Nell'ospedale Garibaldi di Catania sono giunti una cinquantina di persone rimaste ferite negli scontri con le forze dell'ordine durante il derby con il Palermo; sei i feriti soccorsi nell'ospedale Vittorio Emanuele.

Scene da guerriglia urbana si sono registrate fuori dal Massimino durante e dopo la partita. I segni si trovano nelle strade attorno allo stadio dove ci sono i 'resti' di cassonetti e di auto bruciate. Gli scontri tra forze dell' ordine e ultras sarebbero stati numerosi e in diverse parti del rione Cibali. Secondo stime ancora approssimative i feriti sarebbero stati un centinaio, compresi decine di appartenenti alle forze dell' ordine. Le forze dell' ordine avrebbero bloccato e condotto in Questura e nella caserma dei carabinieri una ventina di persone per controlli. Sarebbero quasi tutti ultras del Catania, fermati durante gli scontri, la cui posizione è al vaglio della Procura della Repubblica.

Stop al campionati e alla Nazionale Il commissario straordinario della Figc Luca Pancalli ha deciso, in seguito agli incidenti di Catania di sospendere tutti i campionati di calcio.Stop anche alle partite delle nazionali azzurre, sia l'amichevole di quella la maggiore mercoledì a Siena contro la Romania sia l'amichevole dell'under 21 martedì a Chieti con il Belgio. Lo ha deciso il commissario straordinario dopo essersi consultato con i due vicecommissari Gigi Riva e Massimo Coccia. lunedì ci sarà un vertice con il governo.

Il cordoglio di Napolitano Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso alla moglie, ai figli e ai familiari dell'ispettore capo di Polizia Filippo Raciti, vittima della cieca violenza scatenatasi nel campo sportivo di Catania in cui prestava servizio, i sentimenti di commossa partecipazione al loro profondo dolore. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

Le reazioni "Per tutti noi è un momento terribile, piangiamo la scomparsa di questo giovane agente, siamo vicini alla sua famiglia e a tutte le forze dell'ordine. Mai come in questo momento il calcio deve interrogarsi e riflettere sul proprio futuro". Così il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, ha commentato il tragico episodio di Catania. "Esprimo il mio più sincero cordoglio alla famiglia dell'agente caduto. La morte di un poliziotto a Catania, aggravata dall'entità degli scontri che hanno coinvolto la città e causato moltissimi feriti è una notizia sconvolgente, che lascia attoniti ma che chiama a decisioni immediate e drastiche". E' quanto dice il ministro delle politiche sportive, Giovanna Melandri. "E' una decisione giusta che va nella direzione di quel segnale forte che avevo auspicato". Così il premier Romano Prodi commenta a caldo la notizia della sospensione del campionato di calcio dopo i gravi incidenti di Catania. "E' una decisione presa in segno di lutto ma che rappresenta anche un monito per lo sport, e non solo: sport che si deve fermare e riflettere", ha aggiunto. Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha espresso al capo della Polizia, prefetto Gianni De Gennaro, il suo cordoglio per la morte dell'ispettore Raciti durante gli scontri di stasera a Catania. Il pensiero di Amato va - secondo quanto si apprende al Viminale - alla famiglia dell'agente al quale il ministro esprime vicinanza. Il responsabile del Viminale sta seguendo, in continuo contatto con il capo della Polizia, l'evolversi della situazione.

"Credo che abbiano fatto benissimo ad interrompere il campionato, non solo in omaggio al giovane in divisa che ha perso la vita in questo modo incredibile, ma anche per far riflettere tutti e ricordare che il calcio è un gioco". Lo afferma Ignazio La Russa, presidente dei deputati di An, durante una cena di gala con Gianfranco Fini, dopo il convegno 'Programmare il futuro'. "Il calcio dovrebbe essere un momento di gioia e di vita - conclude La Russa - se diventa un momento di morte o di pericolo non vale più la pena di farlo esistere".

"Considero dei delinquenti chi va allo stadio a fare a botte. Io personalmente l'ho sempre detto fin da quando sono arrivato a Palermo che, nel caso di gravi incidenti nel nostro stadio, sarei andato via subito. In questo momento penso solo ai genitori di quel povero ragazzo che era allo stadio per lavorare". Così il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, ha commentato la notizia della morte del poliziotto a Catania, dove si disputava il derby fra le due squadre siciliane. "Stasera nessuno ha vinto, ma abbiamo perso tutti - prosegue - Questi non sono tifosi, sono delinquenti che in altro Paesi come l'Inghilterra sono stati arrestati e puniti severamente. Il lassismo italiano, invece, permette che ancora accadano queste cose".

"E' inutile - conclude il presidente del Palermo - che si pensi siano le società a risolvere il problema della violenza negli stadi. Cosa dovremmo fare? Ci limitiamo agli appelli, ma non basta: ci vogliono leggi severissime".

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