Roma

Catanzaro, prima uscita con scivolone: al suo fianco Buttarelli e non Giuliani

Claudia Passa

Se si è trattato di un semplice malinteso o piuttosto di una scelta consapevole e deliberata probabilmente non lo sapremo mai. Nel primo caso, c’è già chi è pronto a definire la prima uscita pubblica del comandante Giovanni Catanzaro alla destra del sindaco Veltroni uno scivolone. In caso contrario, potrebbe voler dire che la stabilizzazione della nuova geografia gerarchica della Polizia municipale è tutta in salita, e che la paventata ombra delle tensioni fra la dirigenza, delle cordate e degli «sgambetti» incrociati s’è materializzata prima del previsto.
Alla presentazione del nuovo piano di fluidificazione del traffico, con Veltroni, Calamante e Odevaine, Catanzaro è arrivato con qualche minuto di ritardo, ha detto quel che doveva dire, di tanto in tanto ha scambiato qualche parola sottovoce col sindaco. Tutto secondo copione, finché nel bel mezzo della conferenza stampa un altro ufficiale in divisa ha preso posto a fianco a lui. Ma non si trattava né del vicecomandante del Corpo Angelo Giuliani (capo della «pianificazione servizi operativi»), né di Raffaella Modafferi (nuovo comandante del Gruppo intervento traffico), entrambi responsabili del progetto di fluidificazione, bensì di Carlo Buttarelli, che il Git ha smesso di guidarlo qualche giorno fa, quando la rotazione dei dirigenti l’ha portato al I gruppo. Ma questo nessuno ha ritenuto di doverlo specificare. Non solo: Buttarelli (considerato molto vicino al comandante) è stato invitato da Catanzaro a prendere la parola quando i cronisti, a margine, si sono soffermati sulla controversa attività congiunta di repressione delle irregolarità nel servizio taxi all’aeroporto di Fiumicino.
La notizia in un batter d’occhio ha fatto il giro del Corpo, dando il via alle interpretazioni più disparate. Anche perché ora, spenti i riflettori, in prima linea a «fluidificare» il traffico non ci sarà Buttarelli ma Giuliani, il quale dovrà coordinare gli uomini del Git comandati dalla Modafferi e un piccolo esercito di vigili, ausiliari e operatori comunali della mobilità. E a proposito di questi ultimi, non è passata inosservata l’enfasi con cui l’amministrazione ha sottolineato la partecipazione degli Ocm al progetto. Sarà un caso, ma nelle scorse settimane la Cisl aveva raccolto il grido di allarme di questi operatori del VII dipartimento, «inutilizzati, abbandonati a se stessi, addirittura costretti a rientrare prima del tramonto con i veicoli di servizio».

E dal sindacato c’è chi fa notare di essere ancora in attesa di un piano operativo che specifichi come e in che forma gli Ocm verranno impiegati.

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