Economia

Catricalà verso la Consob Oggi il Consiglio dei ministri

Corsa finale per la presidenza della Consob. Sarà, con ogni probabilità, il consiglio dei ministri di oggi a nominare l’attuale presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà a capo della Commissione di vigilanza della Borsa e dei mercati in sostituzione di Lamberto Cardia, già nominato numero uno delle Ferrovie a partire dal primo luglio.
Se la designazione di Catricalà, appoggiato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ma anche da vasti settori dell’opposizione e dai consumatori, appare oramai cosa certa, più difficile sembra ancora capire con certezza chi lo sostituirà sulla poltrona dell’Autorità Garante della Concorrenza. La nomina all’Antitrust peraltro, secondo quanto prescrive la legge, è competenza dei presidenti di Camera e Senato a sottolineare il ruolo di indipendenza di un’Autorità che, proprio sotto la spinta di Catricalà e dei poteri anche sul settore bancario attribuiti dalla legge sul risparmio, ha accresciuto la sua influenza intervenendo su settori e questioni chiave dell’economia e della finanza italiana. Nei cinque anni di mandato Catricalà, con il plauso delle associazioni dei consumatori, ha impresso una forte spinta alla crescita della concorrenza e delle liberalizzazioni, la cui mancanza ha sottolineato è una delle cause della scarsa crescita italiana mettendosi in rotta di collisione con lobby e settori economici ma utilizzando spesso lo strumento della concertazione. La rosa di nomi ancora in gara per raccogliere l’eredità di Catricalà comprende il viceministro all’economia Giuseppe Vegas, il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco e il presidente della Cassazione Vincenzo Carbone, già indicati peraltro per la Consob, ma anche il segretario generale del Ministero degli Esteri Giampiero Massolo.

A differenza della Consob comunque, dove il mandato di Cardia scadeva il 30 giugno e una proroga anche minima appariva di difficile realizzazione, per la designazione all’Antitrust i tempi appaiono meno stringenti (45 giorni) e in grado di permettere un’ampia convergenza.

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