Cattivo e vincente: con Lodi e Di Nardo il Frosinone espugna Pescara

Una vittoria pesante, la seconda consecutiva in trasferta. Ecco l’istantanea del blitz realizzato ieri pomeriggio allo stadio Adriatico dal Frosinone. Un gol per tempo, in mezzo un rigore e un’espulsione a sfavore e al tirar delle somme la squadra ciociara che agguanta quota 8 punti in classifica, per giunta con una partita da recuperare, quella interna col Lecce. Si era arrivati alla vigilia del viaggio verso Pescara col solo timore di dover affrontare i biancazzurri secondo uno dei principi fondamentali del football: l’allenatore che subentra in corsa alla guida di una squadra, difficilmente perde la prima. E in questo modo l’incubo Ammazzalorso, chiamato a sostituire Ballardini, aveva creato qualche patema d’animo e costretto qualcuno a toccare ferro. Invece è stato più facile del previsto accaparrarsi l’intera posta in palio, perché il Pescara è in evidente difficoltà ma anche e soprattutto perché i laziali hanno capito cosa serve per affrontare il torneo cadetto: accorciamento degli spazi, mutuo soccorso fra gli uomini, raddoppio di marcature e fiato da vendere. Tutto nei primi minuti, il flash vincente del fenomeno Di Nardo (al terzo centro in campionato, come il napoletano Bucchi, capocannoniere lo scorso anno) che al settimo giro di lancetta regala lo 0 a 1 ai suoi e il penalty fallito da Ferrante al 25mo. Ineccepibile la decisione del direttore di gara, inspiegabile il tentativo di cucchiaio dell’ex centravanti del Torino, che vuole emulare Zidane nella finale contro l’Italia e si ritrova a fare la figura di Trezeguet, col pallone che va a baciare la traversa. Così il tiro fasullo dell’attaccante fa uscire di scena i suoi compagni, che prima dell’intervallo riescono solo una volta a impensierire la retroguardia del Frosinone, con un colpo di testa di Zoppetti stoppato facilmente dal portiere brasiliano Zappino. La ripresa comincia quasi in fotocopia della prima frazione di gioco, con l’estremo difensore abruzzese Spadavecchia che sventa una sberla di Lodi e un continuo «batti e ribatti» a centrocampo. Poi al 23mo Cannarsa «conquista» il secondo cartellino giallo e lascia i suoi in dieci. È la quarta volta che il Frosinone chiude il match in inferiorità numerica, è la seconda occasione che l’errore lo commette l’esperto Jury. Come lui Di Venanzio e Rimoldi, ieri assente, appunto, per la squalifica comminata in settimana dal giudice sportivo. Non è peccato, ma la statistica lancia in vetta alla graduatoria dei «cattivi» proprio i tesserati del cavaliere Stirpe. Fortuna che il Pescara non ne approfitta per pareggiare e, anzi, c’è perfino il gusto del raddoppio, in contropiede, griffato dal sempre presente Lodi.

Finisce in surplace, con Margiotta (ex di turno) e i suoi che salvaguardano i garretti prima del prossimo impegno casalingo col Piacenza. Per tacere della prossima trasferta, in casa della Juve. Attenta madame... non c’è due senza tre!

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