Migliaia di musulmani europei vedono in lui una sorta di guida. Un leader che attrae folle di giovani immigrati, parla loro senza superiorità e li coinvolge nella vita pubblica. Un organizzatore intellettuale degli islamici dEuropa, si potrebbe definire, che il settimanale americano Time nel 2003 ha inserito tra i cento pensatori che più hanno modellato il mondo contemporaneo. Il suo tentativo di integrare lIslam con lOccidente procede su un sentiero controverso ormai da anni. Tanto che Paesi come la Francia nel 1996 e gli Stati Uniti più volte gli hanno negato il visto dingresso. Alcuni rapporti dei Servizi americani ritengono che abbia avuto contatti con il terrorismo internazionale. Ma Tariq Ramadan spiega che, a parte una parentela con il fondatore dei Fratelli musulmani, Hassan al Banna, di cui è nipote ma a suo dire non epigono, si dedica allinsegnamento e alla predicazione.
Dopo aver studiato da imam in Egitto, è infatti tornato in Svizzera, dove è nato nel 1962 e oggi è professore di Studi islamici allUniversità di Ginevra. E anche docente al Saint Antony college di Oxford e spesso viene invitato nelle università e nella commissione di studio istituita da Tony Blair dopo gli attentati di Londra del 2005. I suoi critici gli riconoscono di aver provato a rispondere alla domanda «possiamo vivere con lIslam?» ma senza mai uscire dallambiguità delle parole e dalla dissimulazione della realtà di cui i giudizi sulla crisi israelo-palestinese rappresentano una prova. «Nel voler imporre lingiustizia si producono delle bombe umane a esplosione ritardata, il cui sacrificio trova giustificazione nei decenni di sofferenza e nella colpevole passività internazionale», scrive nel 2005 in un libro tradotto in Italia dalla casa editrice Al Hikma, fondata dallex segretario dellUcoii Hamza Piccardo.
Il suo discorso si è sviluppato attraverso unintensa attività pubblicistica. Ma ancora oggi ci si chiede come possa conciliare la volontà di dialogo con lindice che rivolge ai suoi interlocutori non musulmani, che puntualmente gli ricordano che lEuropa ha una concezione dei Diritti delluomo diversa da quella dei Paesi musulmani.
Lui cita le sue prese di posizione. Dalla moratoria sulla lapidazione, proposta da Ramadan pur senza una condanna esplicita della pratica, fino agli attentati contro Israele e lomicidio di bambini. Ramadan considera gli attentati «in sé condannabili», ma al tempo stesso è convinto che siano «contestualmente spiegabili». Un pensiero sofistico che palesa la sua ambiguità, secondo il quale «per i musulmani è legittimo resistere al fascismo che uccide innocenti» (così disse a Panorama nel 2005). Ramadan si potrebbe dunque definire «un autentico teocrate comunitarista, gramscista islamico, fratello maggiore dei poveri beurs», come scrisse il quotidiano della sinistra francese Libération nel 2003, oppure «un adepto del doppio discorso», come ha fatto Nicolas Sarkozy in diretta televisiva.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.