Milano«Silvio, siamo con te». I pazienti dellHumanitas incitano il premier Berlusconi prima che entri in sala operatoria per lintervento alla mano sinistra. E lui riserva saluti e sorrisi a tutti, soprattutto a chi ha aspettato più di unora sulla sedia a rotelle o appoggiato alle stampelle pur di vederlo da vicino. Entrato nella clinica di Rozzano alle 11 e un quarto, Berlusconi lascia lospedale alle 16 in punto. Lintervento alla mano - unoperazione piuttosto comune al tunnel carpale - riesce al cento per cento, assicurano i medici. Ma ora il presidente del Consiglio sarà obbligato a qualche giorno di «riposo forzato». I dottori consigliano una settimana ma sanno già che sarà impossibile costringere il premier a stare fermo per più di tre o quattro giorni. Berlusconi, operato in anestesia locale, dopo lintervento viene accompagnato ad Arcore, dove comincerà una riabilitazione che lo farà restare a digiuno di politica almeno fino a domenica. «Riposerà qualche giorno - spiega Alberto Zangrillo, il suo medico curante - un po per la riabilitazione e un po perché voglio ricordare che non ha fatto un giorno di vacanza. Per una settimana non avrà impegni pubblici».
Soddisfatti per come sono andate le cose in sala operatoria anche i medici dellHumanitas. «Lintervento - spiega Alberto Lazzerini, responsabile dellunità operativa di chirurgia della mano allHumanitas - è durato circa 15 minuti ed è perfettamente riuscito. Abbiamo provveduto alla decompressione del nervo e dei tendini per far scorrere meglio i tendini e per evitare la degenerazione del nervo. Il paziente era affetto da sindrome del tunnel carpale, con tenosinovite stenosante dei flessori del primo e del quinto dito».
Berlusconi, prima di arrivare allHumanitas, ha comunque fatto in tempo ad assolvere qualche impegno istituzionale. Avrebbe dovuto presentarsi in clinica di prima mattina ma ha chiesto di far slittare di qualche ora lintervento per poter essere presente a Roma allarrivo delle salme degli italiani caduti in Afghanistan, insieme al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Per questo motivo domenica il premier, di ritorno da Mosca, ha scelto di atterrare a Roma anziché rincasare ad Arcore. Tanto da indurre qualcuno a ipotizzare a uno slittamento del breve ricovero.
Tanto laffetto da parte della gente. Tutti consapevoli della banalità dellintervento al premier, i pazienti si sono comunque accalcati alluscita del reparto di chirurgia. «Mi hanno operato per lo stesso problema del presidente Berlusconi - spiega Luigi, 70 anni - sventolando la mano. E poi sono curioso di vederlo da vicino». Idem per Adele, che ha accompagnato il marito a ritirare alcune analisi. «Ho sempre visto Berlusconi in televisione e sui giornali, vorrei togliermi lo sfizio di vederlo a pochi metri. E mi piacerebbe salutarlo». Avvicinarlo tuttavia non è possibile. Berlusconi, dopo aver riposato per qualche ora in clinica, esce dallospedale a bordo di unauto scortata con tanto di vetro oscurato.
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