Roma - La notizia è che forse Silvio Berlusconi sarà costretto a rivedere le sue posizioni e ammettere che in fondo qualcosa di buono l’ha fatto anche il vecchio Pci. Già perché qualche giorno fa il Cavaliere ha dato il via libera al progetto «Al servizio degli italiani» su cui sta lavorando da mesi Michela Vittoria Brambilla e che per molti aspetti potrebbe far concorrenza a sindacati e patronati: l’apertura di centinaia di sportelli nelle zone più popolari di tutte le città per fornire consulenza ai cittadini che hanno bisogno di fare pratiche previdenziali, sanitarie, fiscali e via dicendo o che siano semplicemente alla ricerca di informazioni. Sportelli aperti a tutti - perché non servirà essere iscritti al Pdl per usufruire dei servizi in questione - ma che useranno comunque il brand del Popolo della libertà (o di come si chiamerà il partito se Berlusconi andrà avanti con il suo progetto di restyling del Pdl).
L’obiettivo, insomma, è riportare il partito «in mezzo alla gente» e per farlo è chiaro che le vecchie sezioni sono uno strumento ormai obsoleto. A differenza di quelli che la Brambilla chiama i «centri d’ascolto» - così ha definito gli sportelli nelle riunioni di staff e nelle chiacchierate con il Cavaliere - che possono attrarre una fascia decisamente più ampia di popolazione proprio in nome della loro utilità. Il precedente, d’altra parte, è quello del Pci che proprio grazie ai sindacati e ai Caf è riuscito in un radicamento sul territorio senza precedenti. Seguito poi, è storia più recente, dalla Lega che non a caso cura da anni un vasto mondo di «associazionismo padano» che ha contribuito non poco al successo elettorale del Carroccio. L’obiettivo del progetto «Al servizio degli italiani», infatti, è anche quello di creare dei punti di contatto tra il partito e la gente comune in modo da avere il polso delle loro esigenze e dei loro bisogni per poi riuscire a interpretarli al meglio. Perché, come ha detto Berlusconi durante gli incontri per gli auguri di Natale con deputati e senatori, ultimamente «siamo stati poco presenti sul territorio e non intercettiamo più l’umore della gente».
Il progetto partirà a brevissimo, forse già la prossima settimana. E sarà inizialmente testato sulla rete. Il sito www.alserviziodegliitaliani.it, infatti, è stato registrato a dicembre dalla Brambilla e sarà una piattaforma per lo scambio di informazioni utili ai cittadini. E il ministro per il Turismo ha già ottenuto dai piani alti di via dell’Umiltà l’autorizzazione a utilizzare il simbolo del Pdl. Sia on line che negli sportelli che apriranno sul territorio. Tanto che a essere precisi il nome di chi ha materialmente acquistato il dominio è «Pdl Al servizio degli italiani». Ed è proprio su internet che inizierà l’operazione di reclutamento di chi è disponibile a prendere parte al progetto. Nel quale potrebbero essere coinvolti enti locali e fondazioni.
Di certo, il tabellino di marcia dell’iniziativa dovrà fare i conti con l’evoluzione del panorama politico. Perché se dovessero prendere quota le elezioni anticipate è chiaro che sarebbe destinato a una decisa accelerazione. Un discorso che vale anche per la vecchia idea di Berlusconi di archiviare il nome Pdl. Di ipotesi ne girano tante, ultima delle quali «Italia».
In verità Berlusconi pare non abbia ancora deciso e l’unica certezza è che il nuovo nome dovrà essere di una sola parola e senza acronimi. Ma inizierò a dire in giro qual è - spiegava giorni fa - solo dopo averlo registrato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.