Cda fiume per Rcs: perde 27 milioni, nuovo ad entro maggio

Consiglio d’amministrazione fiume per Rcs. Come previsto, del resto, vista la quantità di temi caldi in agenda: dai conti del trimestre, chiuso con un risultato netto negativo per 27,3 milioni contro le perdite per 20,9 milioni di un anno fa e ricavi per 414 milioni (- 9%), al dossier Flammarion. Il consiglio «ha deciso di proseguire - si legge in una not - il processo di vendita» della casa editrice francese per cui l’advisor Mediobanca ha raccolto almeno due proposte di acquisto, Gallimard e Albin Michel. Per il 2012, il gruppo prevede «ricavi in diminuzione, ma risultati in miglioramento». Per il capitolo più difficile, il nome del nuovo amministratore delegato, si dovrà invece aspettare ancora. Il consiglio infatti «ha ascoltato un’ampia relazione del comitato per la remunerazione e le nomine sul progredire della ricerca dell’amministratore delegato, ricerca che si prevede possa essere conclusa entro il corrente mese».
Una rosa dei candidati è già stata individuata dai cacciatori di teste di Spencer Stuart, ma se non si dovesse trovare l’accordo, la ricerca potrebbe allargarsi a nomi nuovi. In ogni caso, si tratta di un banco di prova impegnativo per i neoconsiglieri, chiamati a prendere decisioni chiave per il futuro del colosso editoriale che controlla il Corriere della Sera.
Nel pomeriggio sul tema si era espresso polemicamente il rappresentante di Fonsai nel patto di Rcs, Massimo Pini: «Chiedete a Mediobanca, ormai decidono tutto loro». E ha aggiunto: «Il patto di sindacato ormai è un cadavere.

Ma noi tra un po’ non ci saremo più, saranno i bolognesi a prendere decisioni». Dal canto suo, il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, che con l’integrazione «erediterebbe» da Fonsai la quota Rcs, ha sottolineato: «Il nostro è un approccio esclusivamente industriale».