La Cdl chiude la campagna: «Uniti su tutto»

Oggi festa azzurra: nel pomeriggio in largo Cairoli sul palco anche Formigoni, Moratti e Albertini

Sabrina Cottone

Tutti insieme a chiudere la campagna elettorale. E anche se dissensi e dissidi non sono mancati, i segretari regionali della Casa delle libertà alla vigilia del voto hanno deciso di sottolineare le ragioni dell’unità. Spiega la coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini: «Abbiamo governato cinque anni perché, al di là delle sfumature, siamo d’accordo sulla sostanza politica, dalla famiglia al fisco all’immigrazione». Gelmini elenca i punti cardine dell’intesa: la difesa della vita e della famiglia fondata sul matrimonio, il progetto meno tasse per tutti, a partire dall’Ici, la tutela della sicurezza e dell’identità.
Temi che ricorrono nelle parole di Cristiana Muscardini, segretaria regionale di An, Massimo Zanello, capogruppo della Lega in Regione, Luigi Baruffi, coordinatore dell’Udc in Lombardia, riuniti al Circolo della Stampa a spiegare le ragioni della Cdl. Tra le questioni all’ordine del giorno anche la correttezza dello spoglio. «Viene il dubbio che vogliano infangare la vittoria con i brogli» dice Zanello, «Una volta ho perso per sette preferenze e ho scoperto che era per una “o” al posto della “u” del cognome» protesta Muscardini. La coordinatrice regionale di Forza Italia lancia un appello ai cattolici: «Mi piacerebbe poi sapere come farà la sinistra, in caso di vittoria, a far convivere la Margherita con Vladimir Luxuria». Fa un po’ il riassunto delle tesi chiave di Forza Italia e Cdl: «I nostri punti cardine sono l’abolizione dell’Ici e un’avversione all’aumento delle tasse, il principio di sussidiarietà, il valore della famiglia e la volontà di stabilire pene più severe per i reati di pedofilia». Zanello mette l’accento sulle note care ai lumbard: «Dobbiamo proseguire con la devoluzione e il federalismo fiscale. Inoltre, è importante detassare i piccoli patrimoni». Il passaggio successivo è dedicato al tema dell'immigrazione: «Non è obbligatorio per gli stranieri diventare cittadini italiani, deve essere una scelta alla quale corrispondano doveri e diritti. Non si può essere cittadini stranieri e votare in Italia e viceversa». Un punto sul quale insiste anche Cristiana Muscardini: «Non siamo per una società multietnica ma per l’integrazione». Non poteva mancare un accenno al caso Formigoni, il presidente della Regione e capolista al Senato che presto dovrà scegliere tra Pirellone e Palazzo Madama. Gelmini sfodera ottimismo: «Decideremo insieme». Baruffi va oltre: «Non si sa ancora come andrà a finire, ma a mio parere Formigoni rimarrà alla Regione». Più dubbiosa la Muscardini («di doman non v’è certezza»), mentre Zanello giura che non esiste alcun accordo politico: «Non è una scelta personale, potrebbe anche essere un’opportunità interessante».
Sono previste per oggi pomeriggio le chiusure dei partiti, che An e Lega hanno organizzato in piazza Duomo. Per Forza Italia sarà una giornata di mobilitazione che si concluderà alle 17,30 con la festa in largo Cairoli dove alle 17 e 45 parleranno Gabriele Albertini, Roberto Formigoni e Letizia Moratti. Ma già dalle sette 1.500 volontari saranno in giro a distribuire materiale e gadget in strada e in metrò, mentre due pullman gireranno per i mercati.

Alla festa in largo Cairoli interverranno la coordinatrice regionale Gelmini, il commissario cittadino Luigi Casero e i commissari vicari Maurizio Lupi e Tiziana Maiolo, il commissario provinciale Guido Podestà. Sul palco si alterneranno band musicali. Due gazebo proporranno degustazioni alimentari di prodotti lombardi, dal vino a salumi e formaggi.

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