Emiliano Farina
da Roma
«Siamo il ventre molle dellEuropa, dobbiamo prendere esempio da Zapatero». Lha detto laltro ieri al Giornale lex ministro leghista Roberto Maroni, lo ripete Fabrizio Cicchitto (Fi) chiedendo al governo Prodi di seguire la «linea durissima» del primo ministro spagnolo, «il più significativo beniamino della sinistra». E a proposito delle polemiche sulla legge Bossi-Fini, il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi attacca lesecutivo: «Troppe posizioni demagogiche e irresponsabili». Poi apre al dialogo: «Siamo disposti a confrontarci anche sulla legge sullimmigrazione».
Il dibattito sui clandestini continua ad animare le stanze della Casa delle libertà che conferma, comunque, una coesione dintenti sul percorso da seguire. Per il centrodestra la «durezza» del premier spagnolo applicata al Belpaese si traduce in tre concetti fondamentali: «Lapplicazione sino in fondo della Bossi-Fini», lo stop ai viaggi della speranza «alimentati dal mito della cittadinanza facile» e il rafforzamento delle frontiere per scoraggiare le partenze. «Anche con luso della forza», sostiene il leghista Roberto Calderoli.
A fare da collante ai tre punti - come per le missioni militari, così per limmigrazione - il Polo propone un confronto con la maggioranza. «Dialoghiamo sulla Bossi-Fini», propone Bondi, «anche perché non intendiamo strumentalizzare una questione così delicata e drammatica». Il coordinatore degli azzurri ha colto al volo le aperture di questi giorni del vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, e dellex ministro dellInterno, Beppe Pisanu. Il primo (convinto che il dimezzamento dei tempi per la concessione della cittadinanza italiana stia «incentivando larrivo dei clandestini»), ha difeso il ministro dellInterno, Giuliano Amato, riconoscendogli il merito di aver «saputo applicare una politica di equilibrio tra il rispetto della legalità e della solidarietà». Pisanu ha invece auspicato un aggiornamento della Bossi-Fini. «Limmigrazione clandestina via mare, però, non ha nulla a che fare con questa legge - ha spiegato ai microfoni di Radio24 - che semmai ha adottato misure di rigore che scoraggiano i viaggi della speranza. Il problema va risolto prima e non dopo lo sbarco».
Sulla stessa linea di Frattini cè il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli. «Auspico che i ministri più responsabili dellUnione come Amato alzino la voce nella maggioranza e assumano iniziative forti per fronteggiare la situazione insieme allUe. Addebitare la colpa della morte dei clandestini alla Bossi-Fini», sottolinea Matteoli «è davvero surreale. La sinistra sta soltanto tentando di mascherare i danni causati dal disegno di legge sulla cittadinanza, presentata come una sorta di paradiso per chi vuole lasciare i Paesi del sud del mondo».
Da Alleanza nazionale arrivano anche le voci di Italo Bocchino, Adolfo Urso e Maurizio Gasparri sulla «bontà della Bossi-Fini». «Ho presentato un disegno di legge - dice questultimo - per chiedere sanzioni più pesanti per gli ingressi clandestini da considerarsi come reato penale. La Bossi-Fini deve restare e deve avere norme ancora più severe».
Lex ministro Carlo Giovanardi (Udc) si appella alle «componenti più responsabili» della maggioranza. «Sconfessate gli esponenti della sinistra antagonista - precisa -: stanno gettando benzina sul fuoco del problema dellimmigrazione clandestina». Gianfranco Rotondi (Dc) loda limpianto della Bossi-Fini e rilancia: «Lho votata perché è una buona legge, seppur migliorabile. È opportuno che i Poli cerchino una mediazione e un confronto sereno - conclude - altrimenti non se ne esce più»
Oltre che sugli sbarchi, il dibattito sinfiamma sul problema delle partenze. E quindi sulla ripresa della collaborazione con il governo di Tripoli. Pisanu chiede di «riallacciare i rapporti con la Libia: dobbiamo aiutarla a tutelare le sue frontiere e ricercare la collaborazione dellEuropa che a parole cè e nei fatti meno». Anche Rotondi invoca lintervento dellUe.
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