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La Cdl insorge: «Da lui solo promesse»

Nelle file del centrosinistra, l’unico intervento che s’è registrato a margine della festa per il 135° anniversario della Polizia municipale è stato quello di Regino Brachetti, Margherita, assessore regionale agli Affari Istituzionali intervenuto alla cerimonia in rappresentanza della Pisana. E la sua sortita è stata singolare per davvero, poiché per accusare il governo di mancanza di rispetto nei confronti dei pizzardoni capitolini ha scelto il tema della sicurezza. Ma come - sostiene Brachetti - l’Esecutivo parla tanto di sicurezza dei cittadini e poi affama il Comune di Roma che con quei soldi vorrebbe assumere più pizzardoni? Già, la sicurezza. Peccato che in quattro anni di amministrazione comunale l’Ulivo non abbia ancora risolto la spinosa questione dell’armamento, col risultato che i vigili si ritrovano magari a mani nude a ridosso di obiettivi sensibili.
Dalla Cdl le critiche non si sono fatte attendere: Per il capogruppo di An in Aula Giulio Cesare, Sergio Marchi, «sono troppe le richieste avanzate da tempo dalla Polizia Municipale a cui il sindaco e la sua Giunta non hanno ancora saputo dare risposte, dall’organico all’equipaggiamento» e via discorrendo. Per questo Marchi chiede fin d’ora un consiglio straordinario sul tema, mentre il suo compagno di partito Vincenzo Piso, capo della Federazione romana, attacca la sinistra «perché in questi ultimi quindici anni non ha fatto nulla per ottimizzare l’uso dei circa 7mila vigili di Roma e con la creazione di un insieme di nuove figure professionali, come gli ausiliari del traffico, ha abbandonato la Polizia municipale al proprio destino».
Pesanti critiche sono piovute anche da Forza Italia: la coordinatrice regionale Beatrice Lorenzin ha definito le parole di Veltroni all’anniversario «ovvietà utili da lanciare per propaganda nel corso di una celebrazione. Ancora una volta - dice la Lorenzin, chiedendo a gran voce un confronto in Aula - il sindaco si accorge solo a cose fatte delle carenze della capitale specie nel settore della polizia municipale. È il solito spartito».
E se la politica ha da ridire, la musica non cambia sul fronte sindacale, dove le organizzazioni di categoria (che per i vigili urbani sono quelle maggiormente rappresentative) hanno colto l’occasione al volo per presentare il conto. «Attribuire alla Finanziaria la carenza di organico - dice Gabriele Di Bella, segretario romano del Sulpm - significa aver fatto il sindaco in un’altra città. Forse è il caso di parlare di mala gestione del Corpo, o meglio di un’assenza di politiche gestionali del Corpo. Al di là delle belle parole e degli annunci - incalza il sindacalista - quello che si è realizzato lo abbiamo ottenuto battendoci in prima linea, ottenendo con vertenze a ripetizione di concretizzare ciò che era stato programmato durante la Giunta Rutelli. Oltre non siamo andati».

Dunque l’affondo: «La carenza d’organico - dice Di Bella - è andata a vantaggio di scelte politiche di questa Giunta per la creazione di corpi in parallelo, che hanno costi per l’amministrazione e in alcuni casi anche vantaggi per il privato. Basti pensare che con l’avvento di Marrazzo in Regione, più poteri per Roma significava più poteri agli ausiliari, e non alla Polizia municipale».

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