Politica

«Cdl pronta all’ostruzionismo e a scendere in piazza»

Il capogruppo azzurro al Senato annuncia battaglia: abbiamo i numeri per paralizzare aula e commissioni di Palazzo Madama

Adalberto Signore

da Roma

Una «manovra di accerchiamento» contro Berlusconi, che «si è aperta con il dibattito sul conflitto d’interessi» e «si chiude con la proposta di riformare il sistema radiotelevisivo». Renato Schifani, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha pochi dubbi. Perché, spiega, «è chiaro che l’obiettivo della maggioranza è solo quello di tenere sotto pressione il capo dell’opposizione». E su questo «siamo pronti a dare battaglia»: a Palazzo Madama, «dove abbiamo i numeri per paralizzare i lavori delle commissioni e dell’aula», ma pure «nelle piazze».
Quando parla di «manovra d’accerchiamento» intende dire che a suo avviso c’è una strategia preordinata per colpire Berlusconi?
«Il percorso seguito dal centrosinistra lascia poco spazio a dubbi. Si è partiti dal conflitto d’interesse per arrivare alla proposta di riformare il mercato della televisione. È chiaro che la maggioranza ha preso atto delle fibrillazioni interne alla Casa delle libertà e sta cercando di affondare il colpo. Per loro, infatti, Berlusconi resta un elemento di disturbo della politica italiana. Così, hanno deciso di portare avanti un disegno strategico che possa metterlo sotto pressione. Un vero e proprio ricatto che persegue due obiettivi alternativi: costringere il Cavaliere ad abbandonare la politica o, quantomeno, obbligarlo ad abbassare i toni. Insomma, lo si vuole escludere dal dibattito politico, magari per poi portare avanti quella grande alleanza tra forze moderate di cui tanto si parla oggi. Non vedo altro motivo valido del perché, con davanti una difficile missione in Libano e il varo della legge Finanziaria, la maggioranza decida di dedicare tanto tempo e tante energie al conflitto d’interessi e alla riforma del sistema televisivo. È chiaro, sono mossi dalla sola forza della disperazione, perché nonostante abbiano vinto le elezioni e siano al governo del Paese non trovano altro collante che la demonizzazione di Berlusconi».
«Fibrillazioni interne» alla Cdl e «grande alleanza tra forze moderate». Anche lei, come sostiene più d’uno nel centrodestra, crede che Casini sia uno spettatore «interessato» di questa partita?
«Io mi auguro che l’Udc faccia la sua parte con senso di responsabilità come è stato fino ad oggi. Verificheremo alla prova dei fatti».
Il centrodestra, dunque, è pronto ad alzare le barricate.
«Fino ad ora la nostra è stata un’opposizione responsabile. Però, visto che il Paese è diviso a metà e la loro è stata una vittoria di 24mila voti, ci aspettavamo che anche la maggioranza tenesse un atteggiamento coscienzioso e ragionevole. Mi pare non sia così. Ed è chiaro che nel momento in cui si decide di aggredire il capo dell’opposizione la nostra reazione non può che essere durissima e assolutamente ferma».
Sta parlando di ostruzionismo parlamentare?
«In tutte le sedi, commissioni e Aula. Siamo pronti a paralizzare l’attività parlamentare se questo è l’unico strumento che ci resta per tutelare la democrazia e i sacrosanti diritti del leader dell’opposizione. Sono mezzi di cui non avremmo mai voluto neanche parlare, anche se la sinistra ne ha sempre fatto buon uso. Se però ci tirano per i capelli non vedo altra strada».
Ed è possibile che dalle aule parlamentari si passi anche alle piazze?
«Mi auguro che riusciremo a bloccare questa manovra già in Senato, visto che i loro numeri sono risicatissimi. Certo, se così non fosse non escludo che la protesta si possa spostare nelle piazze.

Ma sarebbe un dissenso spontaneo del popolo di Forza Italia e di tutto il centrodestra».

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