La Cdl va all’attacco: «Macelleria sociale»

Fi: «Ci aspettavamo lacrime e sangue. È molto peggio». Calderoli: «Il Professore si dimetta». An pensa alla mobilitazione

Anna Maria Greco

da Roma

La Finanziaria di Prodi? «Mattanza sociale», o anche «macelleria sociale» per la Cdl. Che attacca su tutti i fronti, celebrando la fine della luna di miele del governo, criticato da 3 partiti della maggioranza, dai suoi stessi sponsor del Corriere della Sera e, soprattutto, dalla Commissione europea con la quale voleva marciare d’amore e d’accordo.
«Avevamo già previsto un brutto settembre - commenta il portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti -, ma non così brutto. E il sindacato che cosa dice?». Le critiche della Triplice arrivano poco dopo la sua sottolineatura dei tre punti «inquietanti» che emergono dalla «confusione» della manovra: aumento dei ticket sanitari, attacco alle pensioni e nuove tasse sugli autonomi. Di «cacofonia» e «ossimori» tra le forze di governo parla anche il coordinatore di Fi, Sandro Bondi. «Prima si mettano d’accordo tra loro, poi noi giudicheremo».
Ma i primi giudizi dell’opposizione ci sono già e sono pesanti. È l’azzurra Isabella Bertolini che identifica la legge di bilancio con una «mattanza sociale», molto peggio delle «lacrime e sangue» che ci si aspettava. «Il Professore sa solo tassare. È uno dei flagelli d’Italia». E il vicecoordinatore di Fi, Fabrizio Cicchitto, ricorda che per 5 anni il centrosinistra ha accusato Berlusconi di «macelleria sociale», mentre ora si capisce dove sono gli autentici «macellai».
Sulla fine della luna di miele con i suoi sostenitori insiste il coordinatore della Lega, Roberto Calderoli, dopo gli attacchi degli editorialisti del Corsera e di tre forze politiche dell’Unione. «Prodi venga a riferire immediatamente in Parlamento e verifichi se ha ancora i numeri per governare o meno. In quest’ultimo caso, presenti subito le dimissioni». Per Gianfranco Rotondi, leader della Democrazia cristiana, Tommaso Padoa-Schioppa dovrà «chiedere soccorso alla Cdl, o a lasciare il ministero dell’Economia». Il governo è «in braghe di tela», sintetizza Maurizio Ronconi dell’Udc. La luna di miele è finita anche con la Commissione europea, dopo «la reazione stizzita di Prodi» ai richiami di Bruxelles e della Banca centrale, osserva Adolfo Urso di An. «La maggioranza a parole si dice europeista, nei fatti è solo parolaia, pasticciona e populista. Contrordine compagni: l’Europa è matrigna».
Per il presidente degli eurodeputati di Fi, Antonio Tajani, la «credibilità dell’Italia in Europa è destinata a precipitare»: a Bruxelles si sono già accorti che «l’europeismo di Prodi era solo di facciata, finalizzato alla propaganda elettorale».
Nel partito di Fini c’è chi vuole una grande mobilitazione anti-manovra: l’associazione «D-destra» di Francesco Storace. Propone ad An e a tutta la Cdl una manifestazione nazionale di protesta e il varo di una proposta programmatica alternativa, da presentare a Roma a metà ottobre. La riforma delle pensioni è già stata fatta dal precedente governo, ricorda Gianni Alemanno di An, ed è sbagliato cambiare ancora.

La Finanziaria «non è ancora nata ma è già orfana», commenta Osvaldo Napoli di Fi e annuncia barricate contro i tagli agli enti locali. Per il presidente Udc della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, i governatori del sud devono fare fronte comune contro il governo.

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