Laura Rio
da Milano
In Tv si può fare praticamente di tutto, ma non bestemmiare. Ci si picchia, si dicono parolacce, ci si insulta, si mostrano amplessi, ma se scappa unimprecazione scoppia il finimondo. Non che non sia deprecabile, ci mancherebbe. Ma forse anche tante altre cose meriterebbero lindignazione che si è scatenata ieri con un diluvio di proteste e interventi.
Lantefatto: Massimo Ceccherini laltra sera è stato squalificato dallIsola dei famosi perché, a notte inoltrata, si è lasciato andare a una bestemmia, dopo una discussione accesa su una prova che aveva dovuto sostenere. Lha pronunciata a microfono aperto (pensando che fosse chiuso) senza che in studio, a Milano, la conduttrice Simona Ventura se ne accorgesse. A casa però è stata sentita e, durante un break pubblicitario, il direttore di rete, Antonio Marano, e il produttore del programma, Giorgio Gori, hanno avvertito la conduttrice di espellere il concorrente. Al rientro in studio la Ventura gli ha intimato di lasciare immediatamente il gioco. A nulla sono valse le scuse in diretta dellattore toscano (che, da buon toscano, usa le bestemmie come intercalare). La showgirl, visibilmente contrariata per laccaduto e anche per aver perso il concorrente più forte della sua trasmissione, ha poi dichiarato: «Sono molto dispiaciuta ma non abbiamo potuto fare altrimenti e daltra parte il rispetto del pubblico è la cosa che più ci preme».
La vicenda, come detto, ha suscitato grande indignazione. Tanto che il presidente della commissione di vigilanza Mario Landolfi ha chiesto di espellere il reality dal servizio pubblico e lAutorità per le garanzie nelle comunicazioni ha disposto dufficio le verifiche sulla puntata: «Lepisodio appare lesivo dei principi generali del sistema radiotv - sostiene lAgcom - a garanzia degli utenti. È ininfluente che il responsabile dellaccaduto sia stato allontanato dalla trasmissione». Dal mondo politico si è alzato un coro di proteste: Pier Ferdinando Casini si è chiesto se siano questi i «contenuti di alto valore sociale che il servizio pubblico ci riserva in Italia» e aggiunge che si pone ineludibilmente il problema «della privatizzazione di una rete Rai». Enzo Carra della Margherita parla di «punto di non ritorno per la Rai» e il vicepresidente della Commissione di vigilanza Giorgio Merlo di «declino irreversibile» se non dovesse esserci una svolta nella mission del servizio pubblico. Mentre il consigliere di amministrazione Rai Sandro Curzi attacca Casini definendo «assolutamente pretestuoso» il suo intervento. Intanto il presidente dellOsservatorio sui diritti dei minori Antonio Marziale chiede al presidente Calabrò di applicare le leggi o di rassegnare le dimissioni e addirittura al Capo dello Stato di intervenire in difesa dei diritti dei minori.
Nessuno però ha sollevato proteste su quello che ha aggiunto Ceccherini dopo la bestemmia (e che si è sentito distintamente): «Prima di uscire devo andare in bagno a fare una cosa, mostrando il calendario con le foto nude di Sara Tommasi».
A tutti risponde il produttore del programma, Giorgio Gori, della Magnolia: «No alle strumentalizzazioni del caso Ceccherini - dice -. Quello dellattore è stato palesemente un infortunio. Nonostante questo lintervento della produzione e della rete è stato tempestivo e perentorio decretando lespulsione dal gioco.
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