«Cedere Verizon? È ancora presto»

nostro inviato a Londra

«Vendere Verizon? È una domanda troppo difficile a cui ancora non c’è risposta». Vittorio Colao, dal 2006 amministratore delegato di Vodafone, il maggior operatore mobile del mondo con 340 milioni di clienti, al momento non ama le domande sul futuro finanziario del gruppo.
Il titolo, infatti, secondo gli analisti è sottovalutato a causa delle partecipazioni di minoranza in altri operatori detenute da Vodafone, la maggiore della quali è appunto Verizon. Il 45% delle azioni Verizon che Vodafone ha in portafoglio valgono, in proposito, circa 33 miliardi di sterline, più di un terzo del valore totale della capitalizzazione borsistica del titolo. È proprio per alleggerire le partecipazioni estere la ragione per cui, recentemente, Vodafone ha venduto la sua quota in China Mobile. E se il nodo partecipazioni interessa moltissimo agli azionisti in cerca di remunerazioni in Borsa, a un amministratore delegato attivo e creativo, come è appunto Colao, sta certamente più a cuore lo sviluppo del business. È di questo argomento che il top manager è venuto a parlare al Nokia World di Londra. Una questione che negli ultimi anni è diventata complicata per gli operatori di tlc che hanno dovuto fronteggiare non solo una forte concorrenza, ma anche notevoli tagli alle tariffe, anche per adempiere ai pesanti obblighi regolamentari imposti dalle implacabili Authority nazionali ed europee.
Dottor Colao, per gli operatori, dunque, il mercato si fa sempre più difficile, ma anche ricco di opportunità. Come offrire servizi sempre più efficenti a prezzi ancora più bassi facendo anche felici gli azionisti?
«Credo che gli operatori debbano fare un po’ come gli alberghi. Ossia, offrire ai clienti differenti livello di servizio a prezzi diversi. In questo modo saremo in grado di avere una rete sempre molto efficiente. Vodafone non ha mai mancato di investire in tecnologia e nella sua rete anche nei momenti piu difficili della crisi economica mondiale».
Qual è la situazione?
«Per gli altri non posso parlare; per noi direi che è buona. Io viaggio molto per capire quali sono i trend di sviluppo del mercato».
Come vede il futuro?
«Sarà molto importante lanciare gli smartphone anche nei mercati emergenti. E qui il prezzo per cellulari e servizi diventa l’elemento di successo piu importante. La concorrenza sarà sempre piu marcata.

Spero che cadranno le complessita tecnologiche e che ci sia, in futuro, una maggiore interoperabilita tra le piattaforme dei vari produttori. Così sarà più facile, per gli sviluppatori, creare servizi efficenti e localizzati per le diverse aree geografiche e i differenti Paesi».