Massimo Malpica
Il pasticciaccio brutto delle aziende sanitarie laziali, linchiesta sulla Ikt, su «Lady Asl», sui vertici infedeli e sul vorticoso giro di fatture false? Non è uno scandalo che «appartiene» alla giunta Storace. E il tentativo del neopresidente Piero Marrazzo e del suo assessore alla Sanità Augusto Battaglia di addebitarne quantomeno le responsabilità politiche allattuale ministro della Salute, secondo lex assessore regionale al Bilancio Andrea Augello dimostra la voglia da parte del centrosinistra di «vestire i panni dei moralizzatori che, come sempre, finisce in farsa».
Il vicepresidente del consiglio regionale ieri ha presentato uninterrogazione urgente indirizzata proprio a Battaglia per chiedere conto dei «commensali» alla cena di finanziamento di Marrazzo dello scorso settembre. «Tra gli ospiti che versarono 500 euro per pagare i debiti contabilizzati dal presidente della Regione nella rendicontazione della campagna elettorale cerano certamente Mario Celotto e Cosimo Speziale», spiega Augello, che ricorda come questultimo fosse stato nominato già da Badaloni. «Questi signori (coinvolti nelle recenti indagini, ndr), se partecipando alla cena hanno pagato la campagna elettorale di Marrazzo - prosegue lesponente di An - non possono essere considerati loro nemici». Insomma, il presidente della Regione «non è certo un delinquente, ma se ha condiviso pane e sale con questa gente, non si erga a paladino», chiosa il politico di Alleanza nazionale. Nellinterrogazione, inoltre, Augello domanda a Battaglia se «altri personaggi indagati per le vicende giudiziarie attualmente in corso nelle Asl del Lazio» erano presenti alla cena, e se «corrisponde al vero che Elisabetta Paccapelo, direttore della Asl RmC, intrattenga o abbia intrattenuto rapporti professionali con le aziende della signora Anna Iannuzzi», nota come «Lady Asl».
Ed è proprio contro le «insinuazioni» che la società della Iannuzzi, lIkt, abbia prosperato nelle sue presunte attività criminose solo durante gli anni di governo regionale di Storace che Augello si scaglia. «LIkt - ricorda - si è affermata molto prima dellarrivo della giunta Storace. Quando la sinistra indossa i panni della moralizzazione finisce sempre nella farsa». E se è innegabile che ci sia un problema da risolvere nella «catena di controllo», con lintroduzione di nuove regole, Augello ricorda alla maggioranza che se questa vicenda ha assunto risvolti criminali lo ha fatto «malgrado le tre amministrazioni che si sono succedute», e non per la responsabilità politica o per le carenze nei controlli di una soltanto. «È il sistema che è fragile - ha concluso lex assessore - e per rafforzarlo e uscire da questa situazione lunica soluzione è metterci al lavoro per realizzare un intervento legislativo».
Sulla questione interviene, parlando al Sanit, la «fiera della salute» in corso a Roma, anche il predecessore di Marrazzo, Storace, che accusa lassessore Battaglia di aver «mentito spudoratamente al consiglio regionale quando ha detto che la signora denominata lady Asl era sconosciuta fino al 2001». Per il ministro della Salute laffermazione prova «la voglia di tentare trappole politiche che non sempre riescono», e per smentirla snocciola i dati sulle prestazioni pagate alla Ikt: «Nel 2004 si vede riconosciute 839mila prestazioni. Nel 2003 759mila; nel 2002 814mila; nel 2001 883mila; nel 2000 804mila; nel 1999 811mila; nel 1998 919mila, la cifra più alta in assoluto. Io sono arrivato in Regione nel 2000. Mi sembra che i controlli latitassero quando governavano loro». «Non ho mentito a nessuno - reagisce Battaglia - mi sono attenuto a quanto emerso dallinchiesta della magistratura: ci troviamo di fronte al più grande scandalo della sanità, e si è sviluppato nel quinquennio del centrodestra».
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