Latroce meccanismo Facebookiano miete vittime su vittime. Anche le persone più innocenti, che usano questo strumento per puro divertimento ma che esprimono liberamente propri pensieri e posizioni rischiano, proprio per le idee che esprimono, di essere censurate dal cervellone informatico del social network senza avere particolari responsabilità per cui essere «silenziante».
È il caso di Andrea Cevasco, genovese, fondatore del gruppo di Facebook «Amici del Il Giornale- Genova» e uno tra i più accaniti scrittori sulla stessa bacheca del gruppo. I suoi problemi con il sito internet più cliccato e visitato negli ultimi mesi dagli utenti della rete sono cominciati proprio nei giorni in cui ha dato vita al club dei nostri sostenitori invitando amici e simpatizzanti a prenderne parte. «Metto in relazione le due cose perché fino a quei giorni non avevo avuto nessun problema con Facebook. Il fatto è che in questo sistema basta che qualcuno, a cui stai particolarmente antipatico, ti segnali come persona desiderata e automaticamente vieni oscurato».
Così a Cevasco è stato impedito di continuare a condividere le pagine con i suoi amici. Il profilo personale gli è stato bloccato e non cè stata possibilità di recuperarlo: «Ho provato a mettermi in contatto con qualche responsabile del social network scrivendo delle e- mail per chiedere spiegazioni, ma nessuno mi ha mai degnato di risposta -racconta Andrea Cevasco-. Sono convinto che tutto sia partito da qualche simpaticone che ha cercato di oscurare me per tentare di oscurare il gruppo del Giornale».
Tentativo fallito visti gli ottimi risultati del gruppo del nostro quotidiano, mentre Cevasco ha dovuto ricrearsi un nuovo accaount per tornare nella realtà virtuale di Facebook. Ma oggi dialoga nuovamente indisturbato.
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