Quando comprò quellappartamento, quattro anni fa, le sembrò un affare senza precedenti: 290mila euro per centodieci metri quadri in un palazzo storico del prestigioso rione Monti. La nuda proprietà, certo. Ma la signora che lo abitava aveva 97 anni e - almeno così garantì lagenzia immobiliare - non pochi acciacchi. Ora gli anni sono passati e la signora in questione, che di candeline ne ha spente ben 101 e per sua fortuna gode di ottima salute, non ne vuole sapere di lasciare la sua casa. Pure se S.S., 36 anni, giornalista alla vigilia delle nozze e comproprietaria piena dellappartamento al 50 per cento (quota acquistata a suo tempo dal fratello dellanziana), avrebbe tutti i diritti di andarci a vivere. Anche a costo di dividerlo con lallegra vecchina, nubile e senza figli, se il Tribunale lo stabilirà.
Una soluzione, quella della famiglia «allargata», che potrebbe consentire a entrambe le parti di far valere i propri diritti. Lui, lei e la centenaria. Niente male per cominciare una convivenza a ridosso delle nozze. Lavvocato Giacinto Canzona, che assiste la coppia, ha già presentato ricorso, ma la signora, nonostante le sia stato notificato latto, non si è ancora costituita in giudizio. Del resto non vuole sapere nulla dei legittimi comproprietari della casa in cui vive e delle loro ragioni. Pur essendo ancora lucidissima, non ci vuole parlare, non apre la porta e non legge la corrispondenza. Se ne sta chiusa in casa con tre badanti che si prendono cura di lei, infischiandosene di quello che accade al di fuori e probabilmente ignorando la possibilità che un giudice possa presto decidere di autorizzare la coppia a prendere possesso della casa legittimamente acquistata.
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