Cultura e Spettacoli

A cento anni dalla morte, Dublino vuole ricordare Stoker "papà" di Dracula

Il bisnipote Dacre chiede una statua a grandezza naturale come le tante che punteggiano il centro della città. Come quella di Joyce in piedi sul suo bastone da passeggio, di Wilde sdraiato in un giardino, Kavanagh seduto su una panchina o Molly Mallon, attaccata al suo carretto di pesce vicino a Trinity College

Una statua a grandezza naturale di Bram Stoker poterebbe aggiungersi il prossimo anno a quelle di altri grandi scrittori irlandesi in qualche strada di Dublino. Il consiglio comunale ha infatti accolto la proposta lanciata da Dacre Stoker, bis-nipote del creatore di Dracula. Che rivela anche alcuni particolari inediti sullo scrittore e la sua opera. Come le radici delle leggenda del «non morto» che si nutre di sangue, da ricercare non in Transilvania bensì in qualche vecchio racconto irlandese.
Nato nel 1847 a Clontarf paese costiero non lontano dalla capitale, fino all'età di 8 anni Stoker praticamente non si alzò mai dal letto a causa di una misteriosa malattia che i medici non riuscirono mai a identificare. Forse problemi di circolazione e questo già avrebbe creato un'attenzione morboso nei confronti del sangue. Anche perché in questo periodo, sostiene Dacre Stoker, la madre gli avrebbe raccontato vecchie leggende irlandesi, compresa quella di una creatura che si nutriva di sangue. Nel 1855 il giovane Bram guarì improvvisamente e miracolosamente, tanto che si dedicò con buoni risultati a diverse discipline sportive. Trasferitosi a Dublino, frequentò il famoso Trinity College, dove si laureò a pieni voti in matematica. Poi lavorò come domestico in una casa patrizia ma presto accettò un incarico a titolo gratuito come giornalista e critico teatrale per l'«Evening Mail» per impiegarsi infine nella pubblica amministrazione. A 31 anni si sposò e si trasferì a Londra dove nel 1897, dopo vari altri romanzi, pubblicò quello che gli diede l'immortalità: Dracula, signore di Transilvania. L'idea di trasportare quella che potrebbe dunque essere una leggenda irlandese in Romania, gli arrivò dopo l'incontro nel 1890 con il professore ungherese Arminius Vambéry, il quale gli aveva raccontato la leggenda del principe Vlad Tepes Dracul, meglio conosciuto come Dracula. Stoker impiegò poi sette anni per scrivere il libro studiando la cultura e la religione dei Balcani e documentandosi sulla figura storica di Tepes l'impalatore. Lo scrittore morì infine sempre nella capitale, il 20 aprile 1912.
Tra due anni, sarà dunque passato un secolo esatto, occasione per ricordarlo magari con una statua in città come sollecita Dacre Stoker, bisnipote del fratello di Bram, che attualmente vive in America nel Sud Carolina. Dublino ha infatti una singolarità, molti dei suoi personaggi celebri «vivono» ancora tra la gente grazie alle tante statue a grandezza naturale che punteggiano il centro della città. Come quella dedicata James Joyce, impettitto sul suo bastone da passeggio a due passi da O'Connell Street, una delle principali arterie cittadine sulla riva destra del fiume Liffey. Mentre Oscar Wild sta invece «wildianamante» sdraiato in su una pietra che gli fa da «chaise longue» nei giardini di Marrion Square. Poco distante, in Wilton Place, il poeta Patrick Kavanagh seduto su una panchina, gambe incrociate, braccia conserte e cappello mollemente appoggiato a fianco, osserva distratto i passanti. C'è spazio anche per un personaggio molto famoso, protagonista di molte ballate popolari, Molly Mallon, venditrice ambulante di pesce di giorno e prostituta di notte, che continua a spinge il suo carretto a due passi dal Trinity.
Doveroso dunque, secondo il suo discendente, affiancare a questi personaggi anche l'autore di Dracula, un'iniziativa accolta favorevolmente dal consiglio comunale di Dublino. Il prossimo passo sarà indire una gara di idee per selezionare l'artista a cui affidare il progetto dell'opera. E ovviamente stanziare i fondi necessari per realizzarla.

Attualmente una statua a grandezza naturale costa intorno ai 100mila euro.

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