Cronache

Dopo cento anni lo Stabile scova l’agente segreto

L’opera di Conrad alla Corte da martedì 15 al 3 febbraio

Dopo cento anni lo Stabile scova l’agente segreto

È un'altra scommessa dello Stabile, dopo «Svet» della scorsa stagione, quella di proporre un altro inedito, da un punto di vista scenico, di un altro grande autore come Joseph Conrad, «L'agente Segreto». La drammaturgia, tratta dalla riduzione teatrale fatta dallo stesso Conrad dell'omonimo suo romanzo (qui tradotta da Giuliana Manganelli) ha la sua rappresentazione teatrale al Teatro della Corte in prima assoluta italiana dopo cento anni esatti dalla pubblicazione dell'opera. Tutto ciò in linea con l'attuale lavoro di ricerca e di scoperta di testi poco noti di scrittori celebri che lo Stabile di Genova sta compiendo da qualche anno.
Il direttore Carlo Repetti è orgoglioso infatti di affermare che è l’ultimo impegno del suo teatro quello di far emergere testi mai rappresentati in Europa o in Italia.
«L'agente segreto» era uno di quei testi da tempo preso in esame e la cui rappresentazione era stata rinviata per vari motivi, ma che ad oggi, in questa stagione 2007/2008 è sembrato più opportuno che mai fosse arrivato il momento di realizzare.
I personaggi del dramma, che trae spunto da un fatto di cronaca londinese avvenuto alla fine dell'800, sembrano molto attuali nel contesto storico odierno. La trama si collega ad un fallito attentato all'Osservatorio di Greenwich, ad opera dell'anarchico Martial Bourdin avvenuto il 15 febbraio 1894.
Ma il testo di Conrad si incentra sulla vita privata di tre persone, una famiglia londinese, rivoluzionata da un ordine dell'Ambasciata che li scuoterà dal torpore quotidiano. Verloc (Gianluca Gobbi), uomo indolente, mediocre, e con poca attitudine a parlare, sarà coinvolto in un atto terroristico clamoroso. Accanto a lui c'è la moglie Winnie (Alice Arcuri) che lo ha sposato solo per assicurare una vita tranquilla al fratello Stevie (Vito Saccinto)con problemi psichici e incapace a provvedere a sé stesso. Ma l'organizzazione di quest'atto terroristico ad opera di persone assolutamente insospettabili porterà scompiglio nella vita di ognuno di loro coinvolgendoli in maniera diversa. Chi si sentirà mosso da ideali, chi sarà disposto a tutto e chi semplicemente rassegnato al suo destino, ma il tutto volgerà inevitabilmente ad un finale tragico che l'autore è stato capace di colorare di angosciate e sottili sfumature.
Conrad era rimasto molto colpito dall'avvenimento dell'attentato di Greenwich tanto da riflettere su quanto l'umanità sia sempre più ansiosa di autodistruzione per provocare la reazione dell'opinione pubblica. E per questa costruzione del suo mondo di anarchici non si servì solo del puro fatto di cronaca, ma anche di vicende relative ad altri movimenti della sua epoca. In particolare furono persone e fatti del movimento indipendentista irlandese dei feniani a fornirgli ampio materiale per il suo romanzo e dramma.
Lo spettacolo, in prima martedì 15 gennaio, sarà in scena fino al 3 febbraio e si avvale dell'ottima compagnia del Teatro Stabile per la regia di Marco Sciaccaluga.

Scene e costumi sono affidati a Valeria Manari, le musiche sono di Andrea Nicolini e le luci di Sandro Sussi.

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