Unesecuzione in piena regola, che ricorda da vicino quelle della Banda della Magliana, alla quale era strettamente legato. Umberto Morzilli, 51 anni, personaggio noto della malavita romana e conosciuto a Centocelle, dove abitava, come «Umbertino», è stato ucciso ieri mattina verso le 11, mentre era a bordo di una Mercedes classe A nera. A «freddare» con un colpo di pistola alla testa luomo, che proveniva da via Rio Freddo, sono stati due giovani a bordo di una moto di grossa cilindrata, che lo affiancato raggiungendolo in piazza delle Camelie. I killer avrebbero sparato quattro pallottole, mentre lauto era ancora in movimento, ma tre avrebbero solo trapassato il vetro anteriore sinistro. Una, invece, è andata a bersaglio ed è stata fatale, proprio mentre Morzilli aveva aperto la portiera della Mercedes, nel tentativo di sottrarsi allagguato.
Dopo lomicidio la vettura, che risulta intestata a unaltra persona, è andata a finire con la parte sinistra del cofano anteriore contro un autobus delle linea 450 vuoto e fermo al capolinea di piazza delle Camelie. Sul posto sono giunti immediatamente gli agenti della mobile e la scientifica per i rilievi, che hanno chiuso larea al traffico. Dai negozi sono uscite alcune persone che, alla vista di quel corpo accasciato nella vettura e parzialmente coperto da un lenzuolo, hanno capito che i quattro botti non erano mortaretti ma colpi di pistola.
«Umbertino» ufficialmente lavorava in unofficina di Centocelle, amava le macchine potenti e aveva una Ferrari. Il suo nome era finito in fascicoli sia sulla malavita romana sia in quelli che hanno riguardato intrecci economici tra criminalità e mondo della finanza. Morzilli, infatti, sarebbe stato legato alla banda della Magliana e ad Enrico Nicoletti, e figura tra le persone indagate nel crack Coppola. Quando finì nel luglio 2007 nel registro degli indagati per questo caso, Umbertino aveva già alle spalle una condanna per tentata estorsione nellambito di uninchiesta che coinvolgeva anche i figli di Nicoletti, Tony e Massimo, arrestati con lui nel maggio 2003 per estorsione e riciclaggio. Secondo i carabinieri allepoca con i due complici avrebbe chiesto una tangente di 200 mila euro a un commerciante, pagata metà prima della denuncia, e per convincerlo avrebbe fatto esplodere un ordigno allinterno del suo negozio.
Gli inquirenti della procura romana, invece, nel 2007 accertarono che il pregiudicato tra il 1999 e il 2001 ebbe rapporti di affari con Danilo Coppola in relazione allacquisto, da parte dellimmobiliarista, di due alberghi. Ci sono anche altri documenti sequestrati dalla Finanza che legherebbero il suo nome a quello di Coppola e riguarderebbero affari di compra-vendita di due terreni, uno alle porte di Roma laltro a Torgiano in Umbria, effettuati da una società riconducibile allimmobiliarista.
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