Centri sociali e anarchici: i nuovi padroni di Milano si sono presi già 15 stabili

E con questa fanno 15 «okkupazioni», sabato è infatti toccate a tre villette dell’Aler in via Apollodoro, stradina a due passi dalla sede dell’Azienda in viale Romagna 26. Dove gli antagonisti rimarranno tranquilli fino alla denuncia dell’Azienda, anche se l’ultima volta sono bastati tre giorni per sgomberare il «Laboratorio beni comuni», uno spazio Aler di via Padova, occupato il 31 marzo.
L’Aler insieme al Comune infatti risulta uno dei bersagli preferiti degli «okkupanti» anche perché essendo soggetti pubblici, spesso hanno qualche resistenza a chiedere l’immediata restituzione del bene, soprattutto con la nuova Giunta guidata dal compagno Giuliano Pisapia. Così l’altro giorno è toccato al bellissimo complesso liberty di via Apollodoro, tre villette a due piani con giardino, subito ribatezzato «Collettivo Lambretta» e dedicata a «Fausto e Iaio», due militanti del Leoncavallo uccisi a colpi di pistola nel 78 in circostanza misteriose. L’operazione è stata eseguita dai collettivi studenteschi, gruppo che gravita nell’area «Corsari».
A questo punto sono ben 14 gli stabili occupati, tra ville, palazzoni e capannoni industriali abbandonati. Il più celebre è senza dubbio il «Leonka» nato nel 1975 in via Leoncavallo, ora in via Watteau 7. Dopo un iniziale periodo di accesa conflittualità si è parecchio «imborghesito» e da anni ormai i suoi militanti fanno più a botte con la polizia. Nel 1976 vennero creati il «Transiti», in via dei Transiti 28, il «Cox» in via Conchetta 18 e il «Malfattori» in via Torricelli 19. Anche il Transiti era inizialmente molto combattivo mentre ora gestisce alcuni appartamenti e un ambulatorio popolare stranieri.
Negli anni ’80 ci fu un periodo di relativa calma poi nel decennio successivo le occupazioni ripresero con l’invasione di un capannone in via Muratori. Il centro sociale chiamato «Vittoria» si è poi legalizzato arrivando a concordare un regolare affitto con i proprietari. Poi arrivarono «Panetteria», «Casa Loca», «Torchiera», «Villa vegan», «Micene». E il più famoso e battagliero «Cantiere» di via Monte Rosa 84, ex sede del celebre «Derby» Entrato nell’area «disobbedienti», ha monopolizzato la scena politica degli ultimi dieci anni fino a quando sono nati i «Corsari», di tendenza autonoma. Il gruppo ha preso la sua consistenza soprattutto dal gennaio 2011 quando ha occupato una ex fabbrica in via Olgiati 12, dando vita a «Zona autonoma Milano».

Sempre l’anno scorso in via Valvassori Peroni 10 si era insediato un gruppo di autonomi poi cacciato da un più bellicoso gruppo di anarchici che adesso organizzano concerti e rave party, ma raramente partecipa alla vita politica della città. Arriviamo ai giorni nostri, tra il 29 e il 31 marzo occupazioni in via Scaldasole, Arbe e Padova. Quest’ultimo finito e dopo soli 3 giorni, ma altri 14 stabili rimangono tuttora nelle mani degli «okkupanti».

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