Centri sociali a raccolta contro la messa nella chiesa «okkupata»

«Ostia chiama» i giovani di tutti i centri sociali della capitale. Parafrasando una canzone del gruppo punk londinese The Clash, gli ex occupanti abusivi della chiesa sul lungomare Paolo Toscanelli, lanciano un appello in rete per aderire alla manifestazione indetta per oggi contro lo sgombero della struttura delle suore della Carità di Santa Antida da Thouret. Un pomeriggio di tensione per le forze dell’ordine che temono l’arrivo dei black blocs romani in piazza Anco Marzio. «Siamo pronti ad accogliergli e a fronteggiare qualsiasi, eventuale, problema di ordine pubblico», tranquillizzano in XIII commissariato. Tant’è. Nella notte, intanto, sui muri della sede lidense della comunità di Sant’Egidio, cui è stata affidata dal Vicariato la chiesa rimessa a nuovo a tempo di record, sono comparse le prime scritte rosse lasciate con la vernice spray. «Se il manganello è la vostra fede, comunità di Sant’Egidio non pregate per noi».
Manifestanti da una parte, cattolici dall’altra: questa mattina sarà celebrata la prima messa dopo 17 anni di occupazione e almeno un trentennio dall’abbandono della cappella, «profanata sì - sottolineano i nuovi affidatari - ma mai sconsacrata. La Santa Messa servirà proprio a riconsacrare definitivamente il luogo». Un nuovo altare, nuovi banchi e un crocefisso benedetto sono stati collocati dai volontari dove fino a martedì scorso c’erano bandiere rosse e manifesti del «Che». Ma i «ragazzi» del Collettivo L’Officina non si arrendono. Sul loro sito il manifesto della contestazione, decisa giovedì al Volturno Occupato durante un’assemblea dal nome «Stop killing Ostia»: «La giunta Alemanno ha dato il via alla repressione coatta di tutti gli spazi di politica, cultura e aggregazione non in linea con la sua logica del profitto e della speculazione, da anni mascherata con il falso mito della legalità (...). La città deve rispondere! Davanti alla miriade di soprusi che giornalmente subisce non può e non deve pensare di poter farsi mettere i piedi in testa! Domenica inizieremo a reagire! Roma deve affollare le strade del litorale e tutte le realtà sociali della città sono chiamate a far fronte comune contro l’assalto di chi ci vuole dividere».

Il concentrato di rabbia si chiude con un’altra frase da stadio rubata, questa volta, agli «Sham 69», icone punk fine anni Settanta degli skinheads d’Oltremanica aderenti al National Front: «If the kids are united, then will never be divided». Vale a dire: se i «ragazzi» sono uniti, non saranno mai sconfitti. Insomma, confusione d’idee e slogan a parte, lo scontro è lanciato.
yuri9206@libero.it

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