Marisa de Moliner
A Milano non tutti sono andati in vacanza nell'ultimo mese. Tra chi è rimasto in città ci sono i medici dell'unico centro italiano per la cura delle neoplasie rare che ha aperto i battenti all'Istituto nazionale dei tumori a luglio. Loro non si sono accorti assolutamente del periodo ferragostano, tant'é che hanno registrato un tale afflusso di pazienti da farlo diventare il secondo centro di questo tipo in Europa. Ne è direttore il professor Emilio Bajetta, primario dell'oncologia medica B che spiega: «Il centro è il risultato di trentasei anni di lavoro e di esperienza. Basti pensare che il mio avvicinamento alle patologie rare risale al 1968. Il nuovo servizio rappresenta un'importante opportunità per il paziente. Qui potrà trovare sotto uno stesso "tetto" una confluenza di specialisti esperti in una patologia che tocca lo 0,5 per cento della realtà oncologica nazionale». Si tratta per la precisione di carcinoidi e tumori neuroendocrini in costante aumento di cui soffrono prevalentemente persone di mezza età. Patologie per le quali non è ancora stato stabilito un preciso rapporto di nesso e causa.
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