Spunta il nome di Enrico Musso, l'avversario di Marta Vincenzi, sulla vicenda della nomina a presidente del porto. Lo fa Renata Oliveri che ieri pomeriggio, dopo la relazione di Alessandro Repetto in consiglio provinciale, ha accusato il presidente di essersi piegato a logiche di partito. «Mi sarei aspettata che il nome di Musso - ha detto Oliveri - fosse stato portato avanti e presentato seriamente per la candidatura a presidente del porto da parte di Repetto. Invece sono costretta a criticare il metodo del presidente della Provincia che ha usato il nome di un valido candidato al vertice del porto, come Musso, per poi non presentarlo perché, sospetto, non fa parte del centrosinistra. In realtà ci si è piegati alle logiche di partito e di appartenenza politica. Non critico i nomi della terna uscente, Merlo, Costa e Margini, ma è un teatrino dove le varie correnti di un partito mostrano i muscoli. Venerdì alla sceneggiata pubblica organizzata da Burlando non sarò presente nemmeno come spettatore». La Oliveri si riferisce al meeting aperto alla città con i tre candidati voluto da Burlando e stigmatizzato da Vincenzi. «Musso, anche se è un giovane esperto e di rispetto, non era un candidato a mio avviso ancora pronto per coprire la carica - ha replicato Repetto - inoltre il metodo usato per la mia scelta è stato condiviso non soltanto con i responsabili dei gruppi nelle commissioni provinciali, ma anche con quelle categorie, sindacati e operatori, che lavorano in porto e che abbiamo chiamato in Provincia per le audizioni. Merlo è un giovane che risponde all'identikit delle categorie. Non è tutto. Abbiamo ascoltato anche i candidati singolarmente. Un metodo democratico e di ampie vedute che ha permesso di fare una scelta meditata e allargata al maggior consenso possibile. Merlo è un ottimo candidato e tutta la maggioranza in Provincia lo sostiene. Non accetto il giudizio di Scajola che ha definito vergognose le nostre scelte».
«Se è vero che ci sono state alcune audizioni - ha spiegato ironicamente il capogruppo di An Giuseppe Rotunno - e che la Provincia si è distinta dagli altri enti locali perché ha ascoltato gli operatori portuali e i lavoratori, invece di decidere nei salotti della politica, possiamo affermare che è davvero un caso che tutti e tre i candidati scelti abbiano la tessera del Partito democratico». «Il presidente Repetto - ha detto il capogruppo del Pd Gabriele Gronda - ha soltanto fatto una sintesi e ha scelto un nome dopo avere ascoltato differenti posizioni e operatori portuali e sindacati. Non c'entra niente la corrente politica alla quale appartengono e non ci sono giochi di potere. È stato un metodo molto corretto che da altre parti, come in Comune, non è stato utilizzato».
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