Il centrodestra replica alle parole di Burlando: «Non ci caschiamo»

Mica sono piaciute a tutti i consiglieri del centrodestra le parole pronunciate da Claudio Burlando nell’intervista rilasciata ieri al Giornale dal presidente della Regione. Quel «la Liguria è migliore grazie al clima che c’è tra noi, Pdl e Lega» è stato mal digerito soprattutto dal Popolo della Libertà in consiglio regionale che non vuole sentir parlare di asse tra l’opposizione e la maggioranza, tantomeno di qualche patto trasversale che per assonanza potrebbe essere interpretato come «inciucio». Matteo Rosso, capogruppo Pdl in via Fieschi, è vistosamente adirato per le parole pronunciate da Burlando e appena gli si chiede un commento parte a raffica: «Di quali convergenze andiamo parlando? Da quanto ho letto sembra che il centrodestra sia qui per fare la stampella alla maggioranza; la verità è che ad oggi c’è stata un solo accordo tra noi e il Pd: la questione Ist e San Martino - spiega -. Sia ben chiaro che abbiamo avuto il merito di fermare una legge nefasta convincendo la giunta a riscrivere il testo che avrebbe voluto licenziare». Presa di distanza, dunque, che si palesa ancora di più nel successivo passaggio dell’intervista quando il governatore ringrazia lo stesso Rosso perché per merito delle sua battaglie sulle consulenze oggi la Regione spreca meno: «Dice che ora sono rimaste solo consulenze eccellenti? È fuori luogo, gli sprechi ci sono e sto continuando a evidenziarli anche nei convegni che porto in giro per la Liguria».
Ma il vero nodo attorno al quale sono girati i discorsi del governatore fanno riferimento al successo del Milleproroghe con 330 milioni arrivati nel bussolotto ligure: «Se parliamo di convergenze su questi temi ci sta - commenta il capogruppo della Lega Nord Edoardo Rixi -. La Lega si è adoperata perché sul territorio arrivassero risorse fondamentali per le alluvioni, per il porto di Vado e per il ribaltamento a mare dell’area Fincantieri. Dove siamo utili ci diamo da fare ad ogni livello perché è l’impegno che ci siamo presi con i cittadini, ma questo non significa che siamo la stampella di Burlando. Lui ha ottenuto quel che ha ottenuto grazie a noi, adesso ci aspettiamo che paghi il conto: per esempio concedendo l’indennizzo per i pescatori di bianchetti e rossetti che garantirebbe occupazione per 200 famiglie». Critico sulle aperture di credito espresse dal presidente della Regione è Lorenzo Pellerano della Lista Biasotti: «Strizza l’occhio all’opposizione per non far emergere i tanti problemi interni alla sua maggioranza, se vuole un dialogo costruttivo con noi su infrastrutture e piano casa prima riconosca i problemi interni alla sinistra».
Appunto, proprio l’idea di un tentativo di accordi con Pdl, biasottiani e Lega per cercare maggioranze variabili sulle infrastrutture potrebbe essere l’elemento che ha stimolato gli elogi burlandini: «Con una mano prende dal governo, con l’altra attacca ed è irriconoscente con scaricabarile continui» è la risposta di Luigi Morgillo (Pdl), mentre Marco Melgrati spiega che sul piano Casa nessun voto del gruppo è così scontato: «Hanno rivisto il cambio di destinazione d’uso sugli immobili e quindi addirittura peggiorato la legge regionale precedente, ovvio che un testo del genere non lo votiamo. Ma quali convergenze se il presidente è soggetto al ricatto dell’ultra sinistra radicale?».


E il passaggio finale è ancora di Matteo Rosso convinto che i 100 milioni per le alluvioni il Pd non li volesse: «Arrivano grazie all’intervento dei nostri parlamentari. Speravano di non averli per poter portare la gente in piazza».

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