Cultura e Spettacoli

Il centrodestra veneto punta su Gassman

Ma che succede al Teatro Stabile del Veneto? Un normale avvicendamento di poltrone secondo alcuni, un siluramento inusuale secondo altri. Parliamo dell’attuale direttore Luca De Fusco, regista (politicamente vicino al centrodestra, in quota Gianni Letta), al vertice del teatro veneto da nove anni, ma ancora per pochi giorni. Sì, perché il consiglio d’amministrazione dell’ente partecipato dalla Regione Veneto e da altre quattro importanti amministrazioni locali, ha ormai deciso di sollevare De Fusco dall’incarico (comunque in scadenza) per mettere al suo posto Alessandro Gassman, direttore del Teatro Stabile dell’Abruzzo ai ferri corti, però, con la Regione Abruzzo.
Pochi giorni fa Gassman aveva minacciato le dimissioni con una presa di posizione molto dura: «In questo teatro ci sono trenta persone senza sede e senza lavoro, allo stato attuale le risorse economiche non sono sufficienti e attendiamo ancora risposta per i contributi regionali. In una situazione come questa il mio incarico è solo una “zavorra” se i progetti artistici sono fermi». Ora, davanti all’interesse del Teatro Veneto, Alessandro Gassman (artista non riconducibile al centrodestra) si è reso disponibile, incassando un sì preventivo dal consiglio d’amministrazione del Carlo Goldoni. «Al termine di tre mesi di intenso lavoro — si legge nel comunicato — il presidente del Teatro Stabile del Veneto, Laura Barbiani, dopo avere vagliato una rosa molto ampia di nomi, ha fermato l’attenzione su due possibili candidature al ruolo di direttore: Giuseppe Emiliani e Alessandro Gassman. Prima di giungere al voto del consiglio di amministrazione ne ha discusso con i singoli consiglieri, registrando un’ampia e calorosa convergenza nei confronti di Alessandro Gassman». In realtà il voto di nomina è previsto per venerdì, ma l’Ente ha voluto anticipare l’unanimità del gradimento nei confronti di Gassman.
Luca De Fusco era allo Stabile dal 2000, una lunga carriera da direttore del Teatro veneto che però - sostengono i detrattori - ha privilegiato più le tournée che non il territorio. Potrebbe essere questo, forse, il motivo del mancato rinnovo della fiducia a De Fusco, regista di lungo corso che può vantare molti successi in Veneto. In compenso arriverebbe Gassman, in una piazza politicamente dominata dal centrodestra (ma il presidente Galan è un «eccentrico» del Pdl), anche se ultimamente i suoi rapporti con il ministero dei Beni culturali non sono dei migliori. Si sussurra che al ministero ci sia grande irritazione per come si è comportato Gassman negli ultimi mesi, dopo il terremoto che ha sconvolto L’Aquila.

Il punto, secondo voci ministeriali, è che il direttore Gassman sarebbe stato assente dagli eventi organizzati dal ministero e dalla Protezione civile con «Campi sonori», rassegna itinerante di musica, teatro e danza in favore delle popolazioni colpite dal terremoto.

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