Una vittoria schiacciante, quasi una acclamazione per l'ex sindaco Omar Calorio.
Calorio si è dimesso lo scorso 3 febbraio dopo gli abbandoni di diversi assessori e consiglieri di maggioranza, tra i quali Fulvio Tassistro - all'epoca assessore ai servizi sociali - che si è presentato alle elezioni con una propria lista denominata «Ulivo» e sostenuta da Ds e Margherita. Dimissioni che più che un abbandono, facevano intravedere fin da subito una resa dei conti conclusasi regolarmente ieri allo spoglio delle schede. Calorio fa il pieno di voti. In lungo e in largo, visto che in tutte e sei le frazioni del paese il sindaco uscente stacca di diversi punti Tassistro arrivando a doppiare il concorrente in località Santa Marta e a distanziarlo ulteriormente a San Martino con 412 voti contro i 116 raccolti dal suo avversario. Basse le preferenze per il terzo candidato in corsa, Salvatore Granvillano, che probabilmente non otterrà neanche un seggio in consiglio comunale.
Una sconfitta bruciante per la sinistra locale che dopo aver candidato Calorio («u scindichin», lo chiamano scherzosamente in paese con riferimento alla sua giovane età) alle elezioni del 2004 lo ha progressivamente sfiduciato ritirando uno dopo l'altro l'appoggio di quasi tutti i consiglieri. Ne sono seguite accuse, contestazioni, lettere anonime e manifesti pubblici. Un attacco deciso contro Calorio, allora segretario provinciale della Margherita che si è lacerata tra sostenitori e oppositori del giovane sindaco.
Giovane sindaco che non si è lasciato intimorire e ha risposto punto per punto alle accuse.
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