Venezia - La giornata d'apertura della Mostra ha parlato molto italiano anche se il primo film in concorso, Black Swan, è americano. Come statunitense è Quentin Tarantino, presidente della giuria del concorso, vestito con una sgargiante camicia da montanaro a scacchi, che però ama parlare del nostro cinema: «È un cinema molto ricco che non ha un unico stendardo. Ci sono personaggi come Bellocchio, come Bava, come De Leo, ma una cosa unisce il tutto: il cinema italiano è passione».
È un gioco di rimandi quest'anno al Lido. C'è Robert De Niro nel film fuori concorso di Robert Rodriguez Machete e Carlo Verdone che, accolto trionfalmente dai fan per la presentazione del suo classico Compagni di scuola nell'ambito della retrospettiva dedicata al cinema comico italiano, rivela qualche aneddoto sul mostro sacro del cinema americano con cui condividerà il set di Manuale d'amore 3: «Ci siamo conosciuti in vista delle riprese e ho scoperto che oltre ad essere l'attore che tutti ammiriamo è anche un gran signore. Mi fa molto piacere poter lavorare con lui. Fra l'altro ho scoperto che conosceva alcuni dei miei film e che gli erano piaciuti. Quando me l'ha detto mi sono squagliato».
Chi invece è rimasta con i piedi per terra è stata Isabella Ragonese, madrina della cerimonia d'apertura che quest'anno è filata liscia e rapida grazie anche alla sua informale (non aveva fogli da leggere, un miracolo!) ma precisa conduzione. In platea in ordine sparso qualche vip inatteso come Simona Ventura e Marina Ripa di Meana con solito vistoso cappello mentre in galleria le importanti presenze istituzionali del presidente della Repubblica Napolitano con cravatta rossa seduto accanto a Buttiglione in smoking d'ordinanza, poi il sottosegretario ai Beni Culturali Giro, il sindaco di Venezia Orsoni, il presidente della Biennale Baratta e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta (fischiato da un gruppetto di persone all’arrivo in passerella) che, prima di premiare il compositore Armando Trovajoli «per una vita dedicata all'arte» ha sottolineato come fosse stato giusto «il lungo applauso di devozione e riconoscenza al presidente della Repubblica».
Meno diplomatico il presidente della Regione Veneto Zaia che in giornata aveva polemizzato con la Capitale che vuole tutto.
Ma le polemiche si sono già spente, come le luci della sala Grande del Palazzo del cinema che hanno lasciato posto alla proiezione di Black Swan con la sua già famosa scena saffica di Natalie Portman. Imbarazzo in sala?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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