Una cerimonia d’apertura da applausi cancella anche la mareggiata di Ostia

Una cerimonia d’apertura da applausi cancella anche la mareggiata di Ostia

Se è vero che i fondisti del nuoto sono abituati a meduse, a calci a pelo d’acqua e a correnti marine di ogni tipo, questa non potevano proprio prevederla, considerando che siamo a luglio: una mareggiata inattesa che nella notte tra venerdì e sabato ha colpito il litorale di Ostia. Le onde hanno distrutto il pontile allestito nei pressi della partenza e dell’arrivo e hanno mandato in tilt anche il sistema di cronometraggio. Un danno di almeno 100mila euro per l’organizzazione di Roma 2009 che, per il momento, ha deciso di far slittare le gare di fondo di due giorni (oggi erano previste le prove dei 5 chilometri maschile e femminile). Stamattina, dopo aver parlato con la Federazione Internazionale, potrebbe però essere deciso un piano B: traslocare le gare al lago di Bracciano (ieri alcuni rappresentanti della Fina hanno già fatto un sopralluogo sul posto), teatro anche dei campionati italiani di fondo.
«È un’ipotesi che speriamo di scongiurare», ha detto Roberto Diacetti, direttore generale dei Mondiali. Tutto infatti dovrebbe essere «equipaggiato» in 48 ore, con costi piuttosto alti per gli organizzatori. A Ostia, invece, va solo ripristinata la passerella in prossimità di arrivo e partenza, che peraltro era stata allestita appena due giorni fa proprio per preservarla da eventuali, ma inattese, burrasche. Gli azzurri hanno dovuto cambiare il programma di allenamento: niente uscita in mare, ancora molto mosso (e le previsioni parlano di due-tre giorni prima che si registri la «caduta») e seduta in piscina.
Intanto ieri sera c’è stata la cerimonia di apertura in grande stile, con numeri da record e protagonisti d’eccezione. In primis il presidente della Repubblica Napolitano, che dopo aver ricevuto nella prima parte la bandiera italiana da una Federica Pellegrini in abito da sera e tacchi alti, nel finale ha dichiarato aperta la 13a edizione della kermesse. Due ore abbondanti di show all’insegna della musica e della danza, con l’elemento dell’acqua sempre al centro del racconto anche se non è stata versata una goccia. Da brividi l’esibizione di Claudio Baglioni, che per l’occasione ha scritto l’inno Un nuovo mondo, una vera e propria ode all’acqua. Poi l’esibizione del pianista Giovanni Allevi, due pezzi scritti apposta per Roma 2009 e una Alessia Marcuzzi nei panni insoliti di una sirena che esce dalla piscina immaginaria dello stadio dei Marmi. Il tutto raccontato e trasmesso anche attraverso un maxischermo di 900 metri quadrati, installato di fronte alla tribuna.


Spazio poi ai «quadri» dedicati all’acqua fino al secondo momento protocollare rappresentato dalla parata degli atleti: la prima delegazione a sfilare è stata l’Australia, l’ultima l’Italia, con Massimiliano Rosolino, il veterano forte delle 60 medaglie vinte in carriera, come portabandiera. A chiudere un’altra notte magica di Roma lo spettacolo dei fuochi d’artificio.

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