Cernobbio fa da passerella alle auto più belle del mondo

Da molti anni riconosciuto, a livello mondiale, come uno dei più importanti eventi dedicati alle auto d’epoca, il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, in pieno svolgimento sulle rive del lago di Como, ha spento lo scorso anno le 80 candeline di una vita costellata di sospensioni e rinascite. Si rinnova, per la dodicesima volta, il sodalizio con Bmw siglato nel 1999, una partnership che ha permesso al «concours» di raggiungere livelli sempre più alti nel calendario degli eventi vintage «in». Una presenza, quella della casa di Monaco, mai ingombrante, supportata dalla divisione Mobile Tradition che cura la storia delle auto con l’elica bianca e blu che ci ricorda ancora le origini come costruttore aeronautico della marca che nel 1940 trionfò all’ultima Mille Miglia prima della Seconda guerra mondiale.
Presente con meravigliosi esemplari, ovviamente fuori concorso visto il suo ruolo istituzionale nell’organizzazione dell’evento, Bmw celebra a Cernobbio (a Villa d’Este oggi e a Villa Erba domani) i 70 anni di quella gloriosa impresa giunta al culmine di un quadriennio (1936-1940) dominato dalla Bmw 328, una roadster, costruita in 464 esemplari, che fece tremare i fortissimi concorrenti di allora.
La prima apparizione dei bolidi tedeschi alla Mille Miglia, gara che allora veniva ritenuta dai costruttori ben più significativa dei Grand Prix di quel campionato che anticipava la Formula 1 di oggi, avvenne nel 1938, edizione nella quale le vetture di Monaco si classificarono ai primi quattro posti nella loro classe. Nel 1940 toccò a due 328 Coupé e tre Roadster rappresentare il marchio bavarese nella corsa italiana, e fu proprio una Coupé Touring, pilotata dal barone Fritz «Huschke» von Hanstein e da Walter Baumer a una media di oltre 166 orari, a riportare la vittoria assoluta in tutte le classi. Nell’esposizione delle vetture Bmw al Concorso d’Eleganza, il posto d’onore spetta dunque a una 328, una Mille Miglia Roadster 1 del 1937 che dopo aver riportato la vittoria di classe nell’edizione 1938 della classica italiana venne dotata di un nuovo telaio e rielaborata nell’aerodinamica, operazioni che la trasformarono in un autentico concept di auto da corsa.
Poterla ammirare oggi, dopo che la vettura ha attraversato mille peripezie tra Russia e Lettonia, prima di rientrare nel 2001 in Germania, è dunque un’occasione da non perdere. Una vita vissuta intensamente è, del resto, patrimonio comune a tutte le 52 aristocratiche bellezze ammesse a sfilare al Concours d’Elegance, pezzi unici che hanno conosciuto lo splendore delle corti europee e l’abbandono in remoti fienili, salvate dalla passione e riportate a quella perfezione richiesta dai severi standard della rassegna lariana. Molte vengono da lontano, come la Jaguar Xkc 120 del 1952 che torna per la prima volta in Europa dopo quasi 50 anni trascorsi in America. La C-Type, questo il nome abbreviato, esposta è l’esemplare destinato alle competizioni d’Oltreoceano dove a condurla alla vittoria fu il grande Phil Hill. Viene dalle competizioni anche la Talbot-Lago T 150 C SS, «Goutte d’eau» (per la sua inconfondibile linea a goccia) del 1938, una delle 14 fuoriserie da corsa volute dall’italiano Antony Lago dopo aver rilevato la Talbot. Vestita dalla carrozzeria parigina Figoni e Falaschi, la Talbot-Lago in alluminio fa la sua prima apparizione in un concorso d’eleganza europeo. Non mancano, come è tradizione a Cernobbio, le Alfa Romeo, tra cui spicca un pezzo unico che vede riunite due grandi firme che hanno segnato la storia delle fuoriserie, italiane e non: Zagato e Pininfarina. La Giulia 1600 Sport del 1965 è stata infatti costruita da Pininfarina, su telaio della Zagato Tz - uno chassis tubolare in alluminio prodotto in appena 102 esemplari - che la presentò come concept al Salone dell’auto di Torino del 1965. Punto di forza del concorso di Cernobbio è come ogni anno l’esposizione (con relativa competizione) dei concept car di oggi, un solido legame tra passato e futuro interpretato da vetture accomunate dalla bellezza e dalla unicità. Nell’incantevole scenario dei parchi di Villa d’Este e Villa Erba è quindi possibile ammirare, tra le altre, una Spada Ts Codatronca, concept da 600 cv presentato nel 2008; la Bentley Continental Flying Star Touring Superleggera che ha debuttato in marzo al Salone dell’auto di Ginevra; la Ferrari P540 Superfast Aperta, fuoriserie realizzata per un cliente americano ispirandosi al pezzo unico voluto da Federico Fellini per Toby Dammit, una delle sue opere minori, e la Frazer-Nash Namir del 2009, sintesi perfetta fra eleganza e potenza firmata dalla Italdesign. Il concept più particolare è sicuramente la Bmw 328 Kamm Coupé ricostruita da Bmw Classic sulla base della documentazione tecnica di una delle quattro vetture della Mille Miglia 1940, l’esemplare che dopo aver passato indenne il periodo bellico (come tutti gli altri bolidi d’argento, messi al sicuro in una località segreta) venne rottamato, in seguito a un incidente, nei primi anni Cinquanta.

Bellezza, rarità, precisione nel restauro di carrozzerie, interni e meccaniche delle cinquantadue vetture in concorso saranno valutate già da oggi nei giardini del Grand Hotel Villa d’Este, da una giuria di esperti che conferirà i primi riconoscimenti, mentre domani, nella lussureggiante cornice del parco di Villa Erba, a Cernobbio, toccherà al pubblico, sempre numeroso e attento nelle precedenti edizioni, esprimere il suo giudizio, assegnando altri trofei con un autentico referendum.

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