Riceviamo e pubblichiamo
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Egregio Direttore, mi viene segnalato un articolo del quotidiano da Lei diretto, apparso il giorno di lunedì 5 marzo 2007, Cronaca di Roma, pagina 42 dal titolo: «La framassoneria dei fornelli scopre a Roma una roccaforte», senza firma o sigla, che per il suo contenuto - del tutto falso in molte parti che Le segnalerò - è oltremodo ingiurioso e derisorio verso lOrganizzazione che rappresento in Italia.
Lautore dellarticolo propone un parallelismo fra la «Massoneria» e la «Chaîne des Rôtisseurs» usando espressamente la locuzione «massoneria culinaria», «dal grembiulino al grembiule da cucina», «pseudo loggia massonica», «associazione segreta denominata Chaîne des Rôtisseurs», «framassoneria del palato» (simile a quello del titolo: framassoneria dei fornelli), «regole ferree», «tanto per cominciare ciascun associato deve avere obbligatoriamente uno spiedo in casa, pena una multa o lesclusione a vita dallassociazione».
Il tono canzonatorio e denigratorio (forse in parte motivato da un colloquio con certo signor Giorgio Agretti) farebbe anche sorridere, se non si alludesse - e pesantemente - ad attività vietate dalla legge, come laffermata segretezza dellassociazione (affermata, ma del tutto falsa: lassociazione non teme di apparire alla luce del sole; gli associati sono tutte persone rispettabili e talvolta anche persone note per lattività che svolgono nella loro vita comune, e si riuniscono non in segreti sotterranei - come fa pensare lestensore dellarticolo - ma, per così dire, alla luce del sole, e solo con lo scopo di degustare in conviviale compagnia, aperta non solo ai soci, ma anche ad amici e conoscenti, i piatti ed i vini che vengono predisposti dal ristoratore, di solito deccellenza: sia il ristoratore, sia le pietanze ed i vini, o il detenere obbligatoriamente in casa uno spiedo (cioè unarma impropria).
Non le sarà sfuggito che laffermare pubblicamente e per di più con il mezzo della stampa la natura segreta di unassociazione (essendo le associazioni segrete vietate dalla Costituzione, allart.18) costituisce fatto per lo meno diffamatorio, che diverrebbe calunnioso laddove laffermazione (che è, si ripete, falsa) desse luogo, anche solo per equivoco, ad indagini di polizia. Lo stesso dicasi per la prima frase evidenziata in neretto. La affermata «segretezza» dellAssociazione è tale che lultimo incontro internazionale tenutosi nella Capitale (Grand Chapitre International dItalie), dellanno 2000, si svolse nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, con la divertita presenza e pubblico intervento dellallora sindaco Francesco Rutelli.
La natura democratica, poi dellassociazione, divisa - è vero - in bailliages (che si può tradurre in lingua italiana come «balivati») è confermata dalle assemblee ove vengono nominati i soci responsabili delle singole associazioni locali. Quanto altri chapitres o capitoli (anche qui, il termine è mutuato dalla tradizione medievale), essi sono uno per ognuno degli Stati (in tutti i continenti) nei quali la Chaîne è presente (e sono tanti). La filosofia che anima i membri dellAssociazione, in tutto il mondo, è che - attraverso la cultura della (buona) tavola e nonostante la diversità delle cucine - lamicizia fra i popoli non può che guadagnarci.
Quanto poi allintervistato signor Giorgio Agretti, che si autoconsidera «erede italiano della loggia», con lo scopo di promuovere un proprio locale con il richiamo della Chaîne, risulta aver dato le dimissioni dal Bailliage di Roma circa due anni or sono.
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