Una Champions in discesa ma l’Inter pesca il Bayern

Gian Piero Scevola

L’Inter piange, la Roma sorride e il Milan si frega soddisfatto le mani. Il responso delle urne di Montecarlo, per il sorteggio degli otto gironi di Champions, ha lasciato col musone solo l’Inter che si ritrova compagno di viaggio un pezzo da novanta come il Bayern Monaco e avversari ostici come lo Sporting Lisbona, ex squadra di Figo appena affrontato nell’amichevole che ha visto l’espulsione di Materazzi, e lo Spartak Mosca, già col campionato in piena attività. Un girone di ferro, paragonabile solo a quello che vede insieme Barcellona, Chelsea, Werder Brema e la cenerentola Levski Sofia. Chelsea e Bayern erano infatti le squadre da evitare, inserite in seconda fascia, mentre l’elite, con le magnifiche otto, era monopolizzata da Spagna (3 club), Inghilterra (3) e Italia (2).
«È un girone molto difficile, come tutti quelli di Champions anche se a qualcuno, onestamente, è andata meglio almeno sulla carta», il parere di Roberto Mancini. «Dovremo affrontare avversari di valore, non solo per prestigio, comunque temibili e da studiare subito attentamente. Tre rappresentanti di tre tipi diversi fra loro, ma con un punto in comune: avranno più gare ufficiali di noi nelle gambe». E da Montecarlo arriva l’allarme di Lele Oriali: «Alle altre italiane è andata meglio di noi, ma non abbiamo e non dobbiamo avere paura di nessuno. Quanto allo scambio di prestiti Adriano-Ronaldo, è solo fantacalcio». Rischiava anche la Roma che, grazie alla manina fatata di Puyol, s’è invece trovata con la meno temibile delle spagnole, il Valencia che però si è rinforzata con l’arrivo di Morientes, Del Horno, l’empolese Tavano e proprio ieri anche con l’estremo destro Joaquin Sanchez, pagato 25 milioni al Real Betis e inseguito invano dall’Inter. Proprio con gli spagnoli i giallorossi hanno giocato in amichevole lo scorso 12 agosto, uscendone con le ossa rotte: 2 gol subiti, Rosi e Perrotta espulsi. Ma il dirigente Antonio Tempestilli è fiducioso: «Abbiamo una squadra in grado di poter far bene in Champions. Attenti però agli ucraini di quel vecchio volpone di Mircea Lucescu e dell’ex bresciano Matuzalem».
Il Milan, ultimo arrivato, osservato speciale dall’Uefa, sorride e guarda avanti. Lille, Aek Atene e soprattutto i belgi dell’Anderlecht (nelle ultime due edizioni di Champions hanno ottenuto 11 sconfitte consecutive vincendo solo l’ultima partita che non contava per la classifica) sono avversari leggeri, troppo leggeri per la corazzata rossonera. Desta un po’ di timore l’ambiente caldo di Atene, ma al clima arroventato la squadra di Ancelotti è da sempre abituata.

Non ci sono Galliani e Braida impegnati a Madrid nella trattativa Ronaldo e il commento arriva dal direttore organizzativo rossonero Umberto Gandini: «È un sorteggio con squadre che hanno fatto bene, due su tre si sono qualificate nel preliminare, è un girone equilibrato. Andiamo ad Atene e speriamo di tornarci anche il 23 maggio per la finale. Con l’Uefa va tutto bene, il clima è ottimo».

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