I dubbi e le ansie di Spalletti, costretto a giocarsi la partita dellanno in Europa con la squadra «incerottata», a cominciare da capitan Totti; lincubo inglese che torna dopo le sfortunate campagne nella perfida Albione con il Manchester United; almeno due gol da segnare - senza incassarne alcuno - a una delle difese più ermetiche dellultima fase di Premier League. Ma cè da onorare un Olimpico che sarà stracolmo in ogni ordine di posti (attesi in 66mila che faranno guadagnare circa tre milioni di euro al club giallorosso). Unico punto a favore di una squadra che arriva allappuntamento del dentro o fuori di Champions non proprio come aveva sperato a dicembre, quando lurna di Nyon regalò i Gunners.
Trigoria è un lazzaretto degno di un celebre romanzo manzoniano, Mirko Vucinic - il cannoniere di Coppa giallorosso che ha fatto i conti con la lombalgia - cerca di scacciare la tensione dellattesa con lironia: «È una partita molto importante, ma cerco di non pensarci troppo altrimenti mi viene il mal di testa...». E a chi gli chiede se si senta il trascinatore della Roma, visti i problemi fisici degli altri attaccanti (dal ginocchio disastrato di Totti agli acciacchi di Menez passando per la condizione atletica in calo di Julio Baptista, ex della sfida) lattaccante montenegrino spiega: «Quando sabato scorso sono entrato in campo contro lUdinese, ho fatto gol perché tutta la squadra ha fatto bene. Non mi sento di promettere nulla, anche se sarebbe bello segnare contro lArsenal. Spero che, per la Roma, tutto vada per il verso giusto». In molti hanno in testa il ricordo del suo gol segnato lanno scorso al Bernabeu contro il Real, che suggellò il passaggio ai quarti di finale. «Tutte le partite di Champions sono affascinanti, come si legge dal nome della competizione, sono partite da campioni - sottolinea Vucinic -. Ma la cosa importante è superare il turno, a prescindere se segni nei primi dieci minuti o negli ultimi dieci. Dipende da come andrà la partita. A volte riesci a fare tre gol in dieci minuti, a volte fatichi».
La notizia della squalifica - attesa - di De Rossi per due giornate (salterà Sampdoria e Juventus) dopo il rosso di sabato scorso passa quasi inosservata. Spalletti sorride, ma avverte la tensione dei giorni importanti. La situazione medica è pessima, ma lui confida nella prova generosa dei suoi calciatori. «È un passaggio fondamentale della stagione - dice il tecnico toscano - dal mio punto di vista ci arrivo carico al punto giusto perché ho fiducia nei ragazzi, che hanno sempre risposto alla grande in partite del genere e ciò mi dà serenità. Poi in questi quattro anni di sfide importantissime ne abbiamo giocate molte. E questa è una di quelle».
Oggi farà la conta degli abili a scendere in campo dallinizio, usando il bilancino del farmacista.
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