Champions, Montella crede all'impresa a Donetsk: «La Roma sta crescendo»

Alla vigilia della partita con lo Shakhtar i giallorossi sono ottimisti, anche se serve una vittoria con due gol di vantaggio. Capitan Totti scherza dopo le frasi di Ranieri: «Se mi sento solo? Meglio che male accompagnato»

Dai Giovanissimi alla Champions, oltretutto in una partita da «dentro o fuori». Eppure Vincenzo Montella, se ha i brividi per l'esordio europeo in panchina, non lo dà a vedere. L'allenatore più giovane della serie A non mostra timore, «l'importante è essere se stessi e trasmettere ai giocatori le proprie idee, l'età poi conta poco». L'andata, quello sciagurato 2-3 subito in casa, che ha compromesso il passaggio ai quarti, «l'ho vista a casa - ricorda -. Avevano cominciato bene. Poi quei 10 minuti di follia, in cui abbiamo subito tre contropiede dello Shakhtar. Ma nel finale con un pò di fortuna si poteva pareggiare».
Il successore di Claudio Ranieri non si nasconde le difficoltà dell'impegno, perchè «lo Shakhtar ha giocatori di qualità e di corsa». Ma «ha anche dimostrato all'Olimpico di essere battibile. La Roma, pur non giocando una grande partita, ha avuto diverse occasioni da rete».
Una constatazione che lo rende «ottimista. Siamo in crescita, senza nulla togliere ai ragazzi di Lucescu, credo che la Roma sia complessivamente superiore. Ci giocheremo le nostre chance fino in fondo. Voglio rivedere lo spirito degli ultimi 15 minuti a Lecce, quello di una formazione che si sta risollevando e non si arrende davanti alle difficoltà ». La rosa dello Shakhtar è mediamente cinque-sei anni più giovane: «Vuol dire che potrei giocare anche io. Scherzi a parte, alcuni dei miei sono gli stessi di quando andavo in campo io, sull'età non si bara, ma se 5-6 anni dopo indossano ancora la maglia giallorossa vuol dire che se la meritano».
Accanto a Montella siede un Francesco Totti quanto mai rilassato ed in vena di sorridere: «Tra Donetsk e il derby quando vorrei partire titolare? Se devo scegliere, contro la Lazio, non ho giocato nemmeno un derby quest'anno». Poi si fa serio per sottolineare che con il cambio di panchina «è cambiato anche il modulo e questo lo conosciamo bene, lo abbiamo praticato per quattro anni con Spalletti, sappiamo tutti i movimenti. Questa ed il derby sono due partite importantissime, ma domani ci giochiamo la stagione in Europea ed abbiamo il dovere di restare concentrati sull'obiettivo più vicino. Al resto penseremo da mercoledì».
Per Montella ha parola di grande stima, ma - ci tiene a precisare - «non l'ho scelto io perchè così "gioco sempre", come ho sentito dire da qualche radio. Lui può diventare un grande perchè ha le idee chiare e tanta voglia di imparare».
Poi, rivolto all'allenatore: «Me lo sono guadagnato un posto da titolare?». Il capitano non si nasconde la frattura apertasi con i tifosi, nè che ribaltare il pronostico domani significherebbe riconquistarli: «Ormai sappiamo che a Roma si fa presto a passare dalle stelle alle stalle. Ci siamo abituati. Per noi è importante avere l'appoggio dei tifosi e sentire certe critiche fa male. Fino a prima della partita con il Brescia eravamo campioni, poi siamo diventati indegni. Ma nessuno va in campo per perdere». E su come affrontare lo Shakhtar ha le idee chiare: «È una partita difficile, contro una squadra ben messa in campo, l'iniziativa dobbiamo prenderla noi perchè ci servono due reti senza subirne».

A Ranieri, che lo aveva definito «più solo di quel che sembri nello spogliatoio giallorosso», risponde con una battuta ed un sorriso malizioso: «Io non mi sento così, comunque meglio soli che male accompagnati».
È cambiato l'arbitro: l'inglese Webb ha preso il posto del connazionale Atkinson, influenzato. La Uefa ha preferito non dover modificare tutto il gruppo degli assistenti.

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