Roberto Fabbri
L'Assemblea nazionale del Venezuela ha votato per spostare il controllo di porti, aeroporti e autostrade del Paese sudamericano dal livello statale a livello federale; gli snodi fondamentali dei trasporti venezuelani passano quindi sotto lagiurisdizione del presidente Hugo Chavez. Una decisione che secondo i critici è incostituzionale, e che chiaramente punta a indebolire governatori e sindaci negli Stati della federazione venezuelana che sono ancora guidati dall'opposizione.
Chavez, che ha recentemente ottenuto per referendum il diritto di farsi rieleggere quante volte vuole, domina ampiamente il Parlamento di Caracas; il capogruppo del Partito Unitario Socialista, Mario Isea, ha spiegato all'Assemblea - riferisce il sito della Bbc - che il passaggio di controllo è necessario per «ragioni strategiche», per «difendere il diritto di accesso» e «garantire i servizi pubblici essenziali» a tutto il Paese: ma si tratta di affermazioni di facciata, il cui vero significato è appunto una nuova lesione dei diritti dell'opposizione.
Il governo di Chavez nelle elezioni amministrative dello scorso anno ha perso il controllo di alcuni posti cruciali fra cui quello del sindaco della capitale Caracas, e da allora sono frequenti gli scontri fra l'amministrazione centrale e quelle locali.
Chavez ha ripetuto varie volte che intende ricandidarsi alla presidenza nel 2012 e ha parlato di restare al potere fino al 2021.
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