Che bella giornata per Checco Zalone: battuto "Avatar"

Il film del comico è già record d'incassi

Che bella giornata per Checco Zalone: battuto "Avatar"

Ormai è Zalonemania. Il comico pugliese lanciato da Zelig sta dilagando nei cinema (più di 850) con Che bella giornata diretto dal sodale Gennaro Nunziante. In sole 48 ore al botteghino ha incassato 6 milioni e 800mila euro secondo i dati Cinetel che però non registrano la totalità delle sale cinematografiche. Quindi è sicuro che Zalone, con il secondo film da protagonista, a distanza di poco più di un anno dall’esordio di Cado dalle nubi (più di 14 milioni di euro totali), abbia superato i 7 milioni d’incasso. Gli esperti dicono che siamo di fronte al record di sempre per il box office italiano visto che il film, prodotto dalla Taodue per Medusa che lo distribuisce, nei primi due giorni di programmazione ha avuto il più alto incasso superando kolossal come Avatar o il tanto atteso primo Harry Potter.

Niente male per il comico che al cinema sembrava arrivarci per caso, oltretutto «cadendo dalle nubi», e che ora commenta così il successo: «Gli incassi di questi due giorni m’inorgogliscono ma la vera felicità è per Valsecchi e Pier Silvio Berlusconi: che bello aiutare gli indigenti». Dal canto suo, Pietro Valsecchi, il produttore di molte fiction tv di successo che tanto ha scommesso su Zalone al cinema, porta acqua al suo mulino: «Siamo più che contenti dei risultati straordinari del botteghino. Questo grande successo di Checco dimostra quanto sia fondamentale investire sui giovani. Solo attraverso un lavoro continuo di ricerca si può offrire nuova linfa al settore culturale. Ed è questo che cerchiamo di fare a Taodue nel cinema e nella tv. Facciamo quindi una riflessione, lo dico a tanti: “Basta battagliare sul cinema! Checco dimostra che con la cultura si può mangiare. Eccome”». Si rischia l’abbuffata ma di sicuro un paio di anni fa non erano molti a credere che un comico come Zalone (che in barese sta per «Che grande cafone!»), idolatrato in Puglia grazie a Telenorba e sul web con le sue canzoni in cui reinterpretava i grandi cantautori, potesse sbancare il botteghino nonostante il grande successo di Zelig. Ma tra lui e il pubblico si è subito creata una corrispondenza d’amorosi sensi. Basata sulla felice accoglienza di una comicità caustica, irriverente, corrosiva. Per certi versi politicamente scorretta con la presa in giro, ad esempio, degli «ominisessuali» e dell’Italia tutta con la messa alla berlina di Dio, Patria e Famiglia.

Una comicità che ha un aspetto un po’ qualunquistico, a differenza di quella con un punto di vista ben preciso di Antonio Albanese il cui personaggio del politico calabrese Cetto La Qualunque in Qualunquemente (arriverà nei cinema il 21 gennaio).

Come se Zalone nel raccontare con ironia i cardinali e i sacerdoti come i terroristi arabi, come poi il Paese delle raccomandazioni o i tic delle famiglie del Sud, prendesse in giro un po’ tutto e, alla fine, un po’ niente. Una comicità, in ultima analisi, molto rassicurante a cui, forse proprio per questo, si deve il vero motivo dell’incredibile e ampio successo.

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