Mi scuserete se ritorno sullargomento don Gallo, per il quale nutro - come avrete capito - una vivissima simpatia.
Lui in questi giorni «ha meditato, pregato, riflettuto» (e fumato il toscano, mi permetto di aggiungere); io invece ho cercato di capire chi dicesse la verità. Il Secolo XIX, che riferiva toni concilianti da parte della Curia genovese, quasi di scusa, per avere disturbato un «prete di strada»; oppure Il Giornale che interpretava il comportamento della Curia in senso severo.
Che cosa aspetta la Curia a fermare chi non ubbidisce?
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