Che disfatta E io che l’ho fatto togliere dal titolo...

Mi tocca. Mi tocca fare la figura di Pozzato, Bennati, Petacchi e compagnia pedalante: sconfitto su tutta la linea. Irriso dopo anni di militanza in tutte le grandi corse e, in particolare, dopo anni di Milano-Sanremo vissute fianco a fianco dei protagonisti. Se è per questo faccio la figura di Mario Cipollini (che aveva assicurato: «Dico Petacchi, Mark è troppo giovane!») e - lo dico! - dello stesso Cavendish, che qualche dubbio sulla tenuta in una corsa lunga e snervante come la Sanremo ce l’aveva pure lui. Vi chiederete: ma dove vuoi andare a parare? Là dove vuole il mio capo che - alla vigilia della Sanremo numero 100, al momento di fare un titolino sui favoriti della classicissima di primavera - aveva messo questi tre: Petacchi, Bennati e Cavendish. «Cavendish?» dico io, ma no: «Metti: Petacchi, Bennati e Boonen». «E Cavendish?», mi chiede il capo. Ecco, è a questo punto che, nonostante anni di redazione, da vero pollo mi lascio andare. Meglio andare sul sicuro con quei tre, se è per fare un titolo: «Togli Cavendish, la Sanremo è ancora troppo lunga per lui». Non l’avessi mai detto.

«Se vince Cavendish - dice lui con un ghigno - giuro che ti faccio fare un pezzo: “Io che l’ho tolto da titolino”». Eccomi qui dunque: con gli italiani spazzati via e i miei pronostici pure. Che fine settimana. Soprattutto, che fine.

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