Caro Granzotto, uscendo di casa nel tardo pomeriggio mi sono imbattuto in un vicino dall'aria sognante, rapita. «Hai sentito il discorsi di Veltroni?», mi ha mormorato, e al mio diniego si è allontanato leggero, sfiorando l'antico selciato del centrostorico genovese, in un autentico fenomeno di levitazione. Stasera poi, siccome mi piace farmi del male, il discorso l'ho letto su Repubblica on line. Tutto. Ma mica mi sono fermato al discorso: ho voluto anche degustare i sondaggi dei lettori e ho rivisto, moltiplicato per centomila, il fenomeno di levitazione del mio vicino, una moltitudine estatica, sorridente, felice, buona, mite, equa, solidale che volteggiava lieta verso un avvenire condiviso. A me, rozzo come sono, quel discorso è parso un tale compiaciuto crescendo di banalità da restarne storditi, confusi, sopraffatti, ma, ripeto, so di essere antropologicamente un buzzurro, e mi sono sorti dubbi a non finire. Ho provato a levitare anch'io ma... niente, non levito, sì e no cammino. Dove sbaglio?
E pensi, caro Simonetti, che io levitai ancor prima che il veltroniano discorso di autoinvestitura fosse pronunciato. Ha presente i giorni che precedettero il Grande Evento? Ricorda la stratosferica quantità di articoli sull'Uomo della Provvidenza? Beh, uno di quelli era a firma di Antonio Di Bella, il bravo direttore del bravo Tg 3. Leggerlo e levitare è stato un tutt'uno. Di Bella rendeva infatti di pubblico dominio due cosucce su Veltroni che a uno come me mandano in un brodo di giuggiole, l'equivalente povero della levitazione. Prima rivelazione: a far diventare quello di Bob Kennedy un mantra - c'era scritto proprio così: mantra - di Walter Veltroni è stato lui, Di Bella. Dimenticando però di avvertire Walter che sì, d'accordo, Bob era Bob, con una «grande visione innovativa della politica» e tutte quelle menate là, ma anche l'uomo che ordinò alla Cia di far fuori, di assassinare, per capirci meglio, Fidel Castro. Seconda rivelazione, e questa la riporto tra virgolette perché è troppo bella: «L'illuminazione del Colosseo ad ogni esecuzione capitale o per i morti sul lavoro parla dell'attenzione (di Walter Veltroni) per i diritti civili, tema prediletto da Kerry Kennedy, figlia di Bob, in contatto col sindaco di Roma».
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