«Oggi non ci sono stilisti che possano emergere alletà di 24 e di 21 anni come è successo a noi», commentavano giorni fa i Dolce&Gabbana aggiungendo che nulla succede prima dei quaranta. Non è sempre così perché per esempio il trentottenne Albino Damato sfila da oltre sette anni a Milano - la sua ultima collezione era ispirata come sempre alla bellezza delle forme architettoniche - e ora trasloca a Parigi. Marco De Vincenzo aveva cominciato la sua collaborazione con Silvia Venturini Fendi quando aveva solo 21 anni. Oggi, a 34, riscuote grandi consensi e molte lodi. Ha presentato una magnifica collezione con tagli alla Fontana da cui fuoriuscivano bagliori doro su blusottini e pencil-skirt. E una schiera di giovani promesse ha chiuso ieri Milano Moda Donna dimostrando che questi fragili gladiatori dello stile lottano contro ogni difficoltà e spesso vincono. Chicca Lualdi alla quinta collezione BeQueen è già collocata negli store più importanti. «Mi sono ispirata al grafismo dellarchitetto giapponese Ito per disegnare una moda quotidiana e reale» diceva lelegante stilista prima di mandare in scena cappottini e tailleur con dettagli di pelliccia, top con baschine a cloche e una serie di colori deliziosi dal rosa caramel al mosto. Atmosfera un po spaziale nel lavoro di Cristiano Burani. Messa in soffitta la laurea in medicina, approda sulle passerelle milanesi con la sua linea che disegna da quattro stagioni. Ieri, alla sua seconda sfilata, ha proposto una serie di capi in tulle tecnico, georgette e chiffon. Interessanti le pellicce accoppiate al jersey di cashmere e quindi stretch. Degni di nota anche gli stilisti delle collettive organizzate da Camera Nazionale della Moda Italiana. Nel gruppo degli Upcaming Designer abbiamo apprezzato lottimo lavoro di Francesca Ceccon designer di Moi Multiple e in particolare labito bustier millefoglie verde pistacchio con allacciatura a guêpiére e i suggestivi cappotti in tele pesanti foderati con tessuti opulenti di Francesca Liberatore. Ma la vera sorpresa è giunta con i quattro designer di Next Generation. Una speciale citazione meritano il bravissimo catanese Santo Spada, 26 anni residente a Parigi, che ha proposto abiti peplo drappeggiati a manichino in chiffon grigio perla, grigio fumo e pesca e Harunobu Murata, ventiquattrenne di Tokyio che ha disegnato con mano lieve capi pulitissimi e ricchi di personalità. Milano ha dimostrato anche di essere valida piattaforma per il brand inglese Basharatyan V di Veronica Basharatyan, nata a Mosca da unaristocratica famiglia armeno-balkaria e ora residente a Londra.
La giovane designer che con in tasca una laurea in economia presa alluniversità di Mosca, si è preparata al difficile lavoro della moda frequentando la Sant Martins di Londra e poi lIstituto Marangoni di Milano, ha mandato in passerella 25 uscite bilanciate fra le tradizioni della sua cultura dorigine, con ricami in argento fatti a mano nei villaggi del nord della Balkaria, e la modernità di capi sartoriali in tessuti preziosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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