«Che sollievo non dover più leggere sette giornali...»

A Nessuna nostalgia della politica, oggi sto molto meglio.
B Non ho rimpianti, sono stati otto anni di lavoro intenso e appassionato. È stata un’esperienza straordinaria anche se faticosa, alla fine la stanchezza si sente. È bene che sia finita.
C Passavo la giornata in assessorato, dalle 8 del mattino alle 8 di sera.
D Oggi mi divido tra il mio studio e l’università. A settembre riprenderò a tenere il corso di Urbanistica al Politecnico.
E Non mi manca nulla della «vita da assessore», finalmente ho un po’ di tempo libero.
F Sono felice di non dover leggere più sette giornali tutte le mattine. La lettura iniziava in auto, sulla strada verso il lavoro, un incubo... Oggi rischio di perdere notizie importanti perché mi rifiuto di leggere tutti quei giornali.
G Nessun giudizio sulla Moratti. Nei giorni scorsi l’ho dato e il mio pensiero è stato stravolto da un quotidiano.
H Le mie deleghe sono state divise fra Bruno Simini (infrastrutture) e Edoardo Croci (mobilità). Croci arriva dall’università come me.

Ma non gli do suggerimenti, si sa arrangiare benissimo.
I Io di nuovo assessore? Meglio lasciar passare un po’ di tempo.
J In molti mi chiamano ancora «assessore». Li correggo subito: «Chiamatemi professore o architetto - spiego - l’assessore non è più il mio lavoro».

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