Con chi ce l'ha Josè Mourinho?

A prescindere dal fatto che anche se declinasse l'alfabeto Josè farebbe discutere, eccetera, eccetera, ma in questa intervista di sei domande dice cose non così straordinarie, quindi quale messaggio vorrebbe far passare?

Con chi ce l'ha Josè Mourinho. Perché ha rilasciato un'intervista a Gazzetta dello Sport in cui rompe il silenzio stampa suggerito dal presidente e accolto senza battere ciglio da giocatori e tecnici?
A prescindere dal fatto che anche se declinasse l'alfabeto Josè farebbe discutere, eccetera, eccetera, ma in questa intervista di sei domande dice cose non così straordinarie, quindi quale messaggio vorrebbe far passare?
Ecco in estrema sintesi, ma fedele, quanto dichiarato da Josè Mourinho. «Quattro pareggi nelle ultime cinque partite? Ci sono pareggi e pareggi, quelli per colpa di errori degli altri, quelli che arrivano per colpa nostra. Il pareggio con il Genoa? Preferisco un pari così, in una partita onesta, in cui la mia squadra ha giocato bene e avrebbe meritato di vincere». Sulla sua assenza in panchina in quanto squalificato, Mourinho spiega: «Ma io non gioco, non segno, non paro. Se la squadra gioca bene, con l'atteggiamento giusto, non c'è bisogno dell'allenatore in panchina per vincere. Quando serve il tecnico? Quando mancano concentrazione, intensità, aggressività: allora l'allenatore può cercare di aiutare la squadra ma se è lontano dai giocatori, non può fare niente. Balotelli non era al massimo per colpa della febbre? Quale febbre? La febbre l'avevo io, non lui. Io e il dottor Combi sappiamo che Mario non aveva la febbre, farlo giocare in quelle condizioni non sarebbe stato etico. La febbre di Mario è una bugia».


Quando parla di partita onesta contro il Genoa voleva dire: i pareggi dell'Inter sono veri quelli degli altri una torta?
Perchè puntualizza che la febbre di Balotelli è una bugia? Non accusa Mario, non è stato lui a dire domenica sera che aveva la febbre. Ce l'ha con Branca? E il presidente come l'ha presa?
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