«Ma chi ha già espiato subisce un’ingiustizia»

Pietro Lo Monaco, 54 anni, da cinque5 è amministratore delegato del Catania, da quando la società etnea era ancora in serie B. Il 2 febbraio 2007 fuori dallo stadio Massimino venne ucciso l’ispettore catanese Filippo Raciti, dopo il derby con il Palermo.
Lo Monaco, che cosa non vi convince della risoluzione del governo?
«Da parte nostra non è in discussione la piena collaborazione alle forze dell’ordine, affinché possano avere uno strumento ulteriore di controllo per lavorare. Ci sono dei distinguo da fare e in questo senso c’erano state aperture da parte del ministro».
In quale direzione?
«Chiunque abbia subito un provvedimento nei 5 anni precedenti, pur avendo scontato la pena non ha diritto alla tessera. Questo non è giusto perché quando si commette un reato e poi si espia, non si smette di essere cittadini. Per i tifosi con i daspo in corso il problema non si pone nemmeno, ma chi è stato diffidato in passato e ha pagato il proprio dazio mi sembra corretto che possa essere trattato come tutti i tifosi».
Altre contestazioni?
«Nelle ultime stagioni le società sono andate incontro a investimenti pesantissimi, sul piano della sicurezza degli impianti, la nostra ha sborsato 2 milioni di euro per rendere il vecchio Cibali uno dei più sicuri. La novità significherebbe aggravare i club di ulteriori 8-9 euro per ciascuno dei 25-30mila posti. Sono costi aggiuntivi: abbiamo già dato, abbondantemente».
Secondo lei la tessera è inutile?
«Nell’ultimo briefing al Quirinale il ministero ci aveva dato atto di un netto miglioramento, in tutte le specifiche: meno incidenti, un comportamento più sano delle tifoserie, i catanesi si erano segnalati fra le più corrette. Lungi da noi ostacolare la vigilanza, le nostre perplessità tuttavia sono ben motivate».
Si poteva rimandare di alcuni anni l’obbligatorietà della tessera del tifoso in viaggio?
«È uno strumento che si va ad aggiungere a una serie che era stata bene attuata, con risultati apprezzabili. Così è come sparare alle mosche con i cannoni. Siamo disponibili a qualsiasi discorso, nella tutela e nel rispetto della nostra tifoseria sana. È uno strumento comodo per catalogare meglio le tifoserie. Eliminare certi passaggi eviterebbe alcune problematiche».


La tessera sarà utilizzata davvero in tutto il calcio professionistico?
«Sì, dalla A alla Seconda divisione di Lega Pro. In tutti gli stadi da oltre 7mila spettatori, gli stessi dove sono obbligatori i biglietti nominali. Se la capienza è inferiore, già magari in B, non servirà».

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