Per chi ha pazienza e tempi lunghi vincono gli azionari

Nei primi sei mesi dell’anno l’investimento in fondi comuni italiani ha fruttato, in media, il 2,63%. Il guadagno è stato superiore per chi ha optato per i fondi azionari (9,44%), per i bilanciati (3,10%) e i flessibili (3,15%) mentre nel caso dei fondi obbligazionari (2,54%) e, soprattutto, i fondi di liquidità (1,36%) il risultato è stato inferiore. Ma attenzione: il rendimento dei fondi dipende dai titoli che hanno in portafoglio e, quindi, non è prevedibile. Infatti, nel 2008, i fondi comuni hanno fatto perdere in media agli investitori italiani il 6,54% trainati al ribasso dai fondi azionari (-39,3%); in lieve attivo invece i sottoscrittori di fondi obbligazionari (1,7%) e quelli dei fondi di liquidità (2,2%). Quindi per rispondere alla domanda di quali siano i fondi da acquistare per i prossimi 6-12 mesi occorre chiedersi quali siano gli obiettivi di rendimento che si intende raggiungere, con quali rischi e, soprattutto, in quanto tempo. Se, per esempio, fra un anno è fissato un acquisto importante inderogabile (come la sostituzione dell’autovettura), sono da evitare i fondi azionari, i flessibili e i bilanciati per non correre il rischio di disporre di un capitale inferiore a quello investito. Se, al contrario, si è relativamente sicuri di non avere bisogno del proprio denaro per almeno tre (o cinque) anni si può prendere in esame anche un bilanciato o un flessibile mentre solo se si è nelle condizioni di mantenere l’investimento per almeno cinque anni è consigliabile puntare sui prodotti azionari. Questo a livello generale. Poi però è importante considerare i rischi che si è disposti a correre: chi non accetta di mettere in conto in nessun caso una perdita annua non può investire né in azionari, né in bilanciati, né in flessibili e, a certe condizioni, nemmeno nei fondi obbligazionari (soprattutto se specializzati in titoli esteri). C’è poi l’aspetto dei costi. E qui entrano in gioco gli Etf, i fondi quotati in Borsa e indicizzati a un preciso indice di mercato.

In Piazza Affari ne sono quotati poco meno di 400 e permettono di investire in molti mercati con costi ridotti rispetto a un fondo di categoria; per esempio un fondo azionario può costare in media il 2-2,50% all’anno mentre un Etf azionario non va oltre lo 0,30- 0,60%. Allo stesso modo, mentre un Etf obbligazionario costa lo 0,2% all’anno un fondo a reddito fisso arriva all’1,0-1,20%.

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