Per chi marcia contro Israele ci sarà pure lo sconto sui treni

Accordo con Trenitalia: prezzi ribassati a chi parteciperà ai cortei in programma a Milano e a Roma il prossimo 18 novembre

Emanuela Fontana

da Roma

La manifestazione più istituzionale «per la pace in Medioriente» si svolgerà a Milano, quella «per i diritti storici dei palestinesi» andrà invece in scena a Roma. Stesso giorno, 18 novembre, piazze diverse. La comunità ebraica ha già chiarito di non aver gradito affatto l’intervista di Massimo D’Alema apparsa venerdì sull’Unità in cui il ministro degli Esteri dettava la sua linea filopalestinese sul conflitto mediorientale. E c’è dunque preoccupazione anche per il significato che assumerà il corteo milanese, il più politico, a cui parteciperanno anche Francesco Rutelli e Piero Fassino. Ma l’ala più radicale della sinistra si darà in realtà appuntamento a Roma, e non senza una sfida all’«altro» corteo, quello milanese: «Le due piattaforme di Roma e di Milano sono alternative, lo sono state in questi anni e probabilmente continueranno ad esserlo sui nodi di fondo - ha scritto il Forum Palestina in un intervento sul sito Il pane e le rose -. Indulgere a tentazioni compromissorie, ci pare un esercizio inutile per il movimento e per lo stesso popolo palestinese».
Le adesioni per la manifestazione romana sono arrivate in ogni caso anche da entità istituzionali, come i Comunisti Italiani, per esempio. I manifestanti giungeranno a Roma con treni scontati dopo un accordo raggiunto con Trenitalia. Trentacinque euro andata e ritorno da Milano, dalla Lombardia, dal Piemonte e dalla Liguria, solo quindici euro per chi arriva dal CentroItalia e da Napoli e quaranta (sempre andata e ritorno) per i manifestanti Siciliani. L’accordo, stabilito dagli organizzatori del corteo e la direzione di Trenitalia, ricalca quello siglato con i Cobas per la loro manifestazione del 30 settembre e quello che si sta concordando per la manifestazione della Casa delle Libertà del 2 dicembre. L’esigenza di Trenitalia è quella di redigere sempre questi tipi d’intese per tutelare gli altri viaggiatori, soprattutto nel caso di trasferte di tifosi o di ragazzi dei centri sociali, ma anche quella, soprattutto, di assicurare che tutti paghino il biglietto, seppure ridotto. Questa è la filosofia ispiratrice dei viaggi con lo sconto, viaggi che il sito dei no-global Indymedia si è affrettato ad elencare nel dettaglio per chiunque volesse raggiungere Roma il 18 novembre.
Il corteo romano sarà il più intransigente, e a senso unico, contro Israele. Ma secondo il portavoce della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, l’intervista di D’Alema al quotidiano di riferimento dei ds è stata «unilaterale», dunque anche il corteo milanese potrebbe non essere così equidistante. Pacifici ha inviato il cordoglio della comunità italiana «ai bambini e alle donne innocenti» morte a Beit Hanun «per un errore tecnico o umano». Ma c’è da rimanere «increduli - spiega - di fronte all’analisi di D’Alema, del tutto priva dell’elemento scatenante di questa legittima offensiva israeliana, ovvero il fatto che la leadership di Hamas ha consentito l’unilaterale aggressione con missili Kassam nel sud di Israele e in particolare a Sderot e ad Asqhelon». Pacifici si dice «preoccupato dell’asse italo-spagnolo tra D’Alema e il suo collega Moratinos». E chiede al governo di «fermare ciò che ha provocato la reazione israeliana: la rampa dei missili collocati appositamente in mezzo alla popolazione civile palestinese». Se la posizione italiana fosse quella di D’Alema «sarebbe uno sbaglio», insiste anche Yasha Reibman, portavoce della comunità ebraica di Milano, che definisce anche «gravissima e senza precedenti» l’intesa dei manifestanti con Trenitalia per raggiungere Roma il 18 novembre.


I partecipanti al corteo della Capitale chiederanno la «revoca degli accordi economici tra le regioni italiane e le autorità israeliane» e l’interruzione «del vergognoso embargo dell’Unione europea contro il popolo palestinese». L’equidistanza, si legge nell’appello, « diventa complicità con il più forte». Tra le adesioni, anche quella di Rifondazione Comunista, corrente Essere Comunisti, di Firenze e dei sindacati autonomi Cobas e Rdb.

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