Una persona normale, a questo punto, ha tutto il diritto di non aver capito veramente niente del presunto dibattito sulla legge 194. La lista di Giuliano Ferrara lha detto per prima: non vogliamo toccare la 194. Veltroni lha precisato: non toccheremo la 194. Anche Berlusconi lha detto: non toccheremo la 194. Poi qualche femminista lha invocato in piazza: non toccate la 194. Nel weekend dell8 marzo il teatrino si è ripetuto: tutti contro tutti, e guai a chi tocca la 194. Lidea ricorrente è che nel centrodestra si annidi la tentazione di cambiare la legge: ma, a parte i casi di antiabortiste di centrosinistra tipo Paola Binetti, vediamo che laccusa di voler cambiare la 194 è nondimeno rivolta dal centrodestra al centrosinistra: Gaetano Quagliariello, per esempio, sostiene che la pillola abortiva Ru486 «sia solo un strumento della sinistra per abbattere la legge 194».
E allora comè? Se vi fidate di una sintesi estrema, i fronti nel concreto sono due, e cercherò di scriverlo senza schierarmi: da una parte chi vuole che laborto sia una pratica il più possibile pubblica, ospedaliera e culturalmente traumatica; dallaltra chi vuole che possa essere una pratica privata, domiciliare e culturalmente non traumatica. In mezzo la legge 194, intoccabile e toccabilissima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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